Top

FEFF PART 1: DUE NIPPONICI IMPERDIBILI

Il Far East Film Festival di Udine, uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di cinema asiatico, giunge alla sua XXII edizione rifiutandosi categoricamente, in questo periodo di pandemia, di rimandare l’appuntamento con i suoi sostenitori. L’opportunità di essere seguito online (attraverso la piattaforma mymovies.it) esplora il potenziale di avventure culturali collettive sinora impensate. Ed il fatto che un pubblicò più ampio possa familiarizzassi con un cinema, quello asiatico, che non solo da svariati decenni sta producendo capolavori, ma che è soprattutto indubbia occasione di approfondimento di realtà che spesso ignoriamo o comprendiamo poco, non può che stimolare ulteriormente l’avvicinamento delle nostre culture.

Tra i film in concorso per il Giappone, mi hanno colpita sinora One Night diretto dal regista indipendente Shiraiashi Kazuya e A Beloved Wife di Adachi Shin. Entrambi esplorano il tema delle relazioni famigliari (molto caro al cinema giapponese, e che ha in Kore’eda Hirokazu un paladino di fama mondiale) in un contesto sociale ben lungi dall’immagine irreale che molti hanno del Giappone. Il primo è un dramma intenso che punta la cinepresa su di un mondo oscuro in cui s’intrecciano i traumi dei membri di una famiglia allargata dovuti a violenza domestica portata all’estremo, mentre il secondo punta sull’ironia e sulla commedia per mostrarci la surreale situazione di un piccolo nucleo famigliare composto da due giovani genitori ed una figlioletta.

One Night è uno di quei film che lasciano il segno poiché presenta una varietà di temi accentrati attorno alle conseguenze dell’assassinio da parte di una madre del marito autoritario, violento ed alcolizzato, al fine di difendere i tre figli dalle brutali percosse del padre e dar loro la chance di un futuro di propria scelta. Ci troviamo quindi a ponderare sulla scelta estrema ed orgogliosa di una donna spinta da una situazione insostenibile, sull’effetto devastante che avrà sui figli e sul diritto di ciascuno, anche gli “indesiderabili”, a cominciare una nuova vita. Ottime le performance dell’intero cast, in special modo della veterana Tanaka Yuko, e di Satoh Takeru, che sfoggia una maturità artistica notevole. La sua intensa interpretazione di un figlio corroso dall’odio (“Sono entrato in modalità bestia”), incapace di relazionarsi emotivamente con le donne, ed in fuga dal passato, resterà sicuramente nella memoria dei fareastiani.

One Night

A Beloved Wife non fa conto sul carisma di un attore protagonista come Satoh, poiché ci racconta la storia di un ragazzo/marito/padre un po’ sfigato, infantile, ossessionato dal sesso (o meglio mancanza di esso) ed incapace di sfondare nel suo lavoro di sceneggiatore. Vediamo innanzitutto una famiglia in cui i ruoli sono invertiti, cosa non comune in un Giappone dove è ancora il marito ad essere l’assoluto bread-winner. Quasi per vendicarsi dell’inettitudine del marito mantenuto, ella ne respinge le avance amorose e lo disprezza in casa ed in pubblico. Tra le svariate situazioni divertenti ed ironiche che spesso strappano più di un sorriso ed una risata, ci si immerge nella realtà di una famigliola vulnerabile in cui la coppia tenta di trovare un equilibrio tra crisi di nervi, frustrazioni ed una rara affettuosità fanciullesca. Emi Hey

A Beloved Wife 
Condividi