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EUROBLAST

Londra, The Underworld, 28 Ottobre

Euroblast 2012 arriva a Londra catapultato in forma ristretta: i tre giorni del noto festival progressive-djent metal  che si tiene ogni anno a Colonia in Germania si concentra questa sera in quattro delle band che lo hanno rappresentato nella sua essenza, ognuna con il proprio stile e definizione cristallina. A partire dagli americani di Tacoma Stealing Axion, giovanissimi, già con l’album di debutto Moments si confermano all’altezza dei nomi che rappresentano il metal che non consente richiami dal passato.  E’ tutto  nuovo e in mano al futuro, grazie alla consapevolezza di volersi identificare in ogni nota di questo sound tutto nuovo. Ottima la presenza in palco del cantante  e chitarrista Josh DeShazo che  con i  suoi vocalizzi robusti ma al contempo eterei crea un atmosfera sublime, dal quale é difficile non rimanerne volutamente prigionieri. Ed  eccoli di ritorno nella capitale britannica, gli svedesi Vildhjarta, già al loro secondo tour europeo quest’anno, sono attesissimi questa sera all’Underworld. Måsstaden il loro primo album é già ben radicato nella  comunità metal e questa sera lo si percepisce pienamente. Alle prime note di Dagger  il pubblico esplode, il riffing del chitarrista Calle Thomer (nella foto) avvolge e colpisce con veemenza.  Davvero unica la sintonia al limite del brutale dei due bravissimi cantanti Vilhelm Bladin e Daniel Ädel che lanciandosi a turno tra la folla  entusiasta,  confermano che di giovani live band come i Vildhjarta ce ne sono davvero poche.  E arriva il turno dei padroni di casa, i Monuments, londinesi purosangue: come confermato nella breve intervista al frontman Matt Rose (nella foto),  sono solo  al loro quinto concerto live. Difficile da credere che tracce  come Regenerate e Memoirs sono state collaudate così poco. L’atmosfera e’ ricca di elettricità e  perfezione sonora, i Monuments regalano uno show che scorre, dall’inizio alla fine, forse anche troppo in fretta.  Il loro primo album Gnosis cattura in pieno questa atmosfera  live ricca e sublime. E  come chiudere in bellezza se non con il mitico Jeff Loomis (nella foto)?  Dopo il capitolo Evermore, l’eclettico chitarrista continua il suo percorso musicale da solista. Definirlo virtuoso sarebbe poco.  Marca  il suo territorio proprio bene,  come un lupo capo branco, in palco, Loomis diventa un entità unica con la sua chitarra,  soprattutto  al momento di Mercurial e in chiusura con Surrender:  è un grande nel suo genere. Una splendida parata tutta Century Media questa sera: quattro band diversissime ma con un unico denominatore comune: il metal moderno, quello del futuro. E le ultime due date di questo mini-festival? Sono proprio in Italia: il 13 novembre al Traffic Club di Roma e il giorno successivo al Land Of Live CLub di Legnano (MI).

 Fabiola Santini (testo e foto)

 

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