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EMP PERSISTENCE tour’17

Londra | O2 Forum | 29 gennaio

I leggendari Suicidal Tendencies ritornano trionfanti sul suolo britannico con un line-up d’eccezione, ad accompagnarli in questa maratona dedicata interamente al punk e all’hard core a stelle e strisce ci sono gruppi che hanno lasciato un impronta indelebile nei due generi, sovrapponendoli in un unico contest, americano fino al midollo. Dopo la parata iniziale dei Mizery, Burn e dei Down To Nothing partono i Walls Of Jerico con la frontwoman Candace Kucsulain sempre in forma smagliante. Con le note rovinose di No One Can Save From Yourself la nostra si dimostra ancora una volta la colonna portante del gruppo, grazie ai suoi vocalizzi taglienti e minacciosi, l’archetipo perfetto dell’hardcore. Ancora più furiosi e complessi si dimostrano i connazionali Municipal Waste già reduci da un recente sold-out all’Underworld di cui si parla ancora: la rabbia e l’impeto incontrollabile di Tony Foresta agiscono come benzina sul fuoco del sound esplosivo di questa band unica. Tra You’re Cut Off grezza e brutale e Beer Pressure piena d’impatto travolgente, il set avvolge il pubblico in un’ondata di adrenalina e sono in molti a scavalcare le barriere incapaci di contenere un impeto collettivo. Il tessuto feroce di I Want To Kill The President incita a una vera ribellione, tanto che a un certo punto gli addetti alla sicurezza della venue devono ‘moltiplicarsi’ per arginare il caos totale. Ma per i Municipal Waste questa è la norma, come lo è per il grande gruppo che segue, gli Agnostic Front di Roger Miret. Ai tempi velocissimi di The Eliminator e di My Life My Way il loro set si evolve tra spaccati torrenziali e raffiche dinamitarde che fanno alzare ulteriormente le temperature. Il loro sound rozzo e brutale raggiunge l’apice nella sequenza letale di Fried Or Foe e Victim in Pain ricca di tecnica, inventiva e personalità. Cigliegina sulla torta: Miret invita un fan addossato delle prime file ad accompagnarlo in un duetto di Police State a conferma che ai concerti degli Agnostic Front c’è d’aspettarsi davvero di tutto. Arrivato il turno degli headliner, il pubblico appare incontrollabile. Tra le grida di benvenuto e i primi accordi di You Can’t Bring Me Down il plotone guidato da un Mike Muir caricato a mille (gli anni per lui sembrano non passare mai!) si addentra tra le stratificazioni violente quasi all’eccesso di I Saw Your Mommy e Possessed To Skate, in cui risaltano cavalcate chitarristiche e la tradizionale attitudine grezza che caratterizza questa formazione storica in tutta la sua essenza. Per i Suicidal Tendencies non esistono limiti: la ferocia incontrollabile di Trip At The Brain li consacra come i veri protagonisti di questo evento.

Fabiola Santini (testo e foto)

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