Università di Macerata, anno 2011: sei ragazzi si incontrano, hanno tante cose in comune, hanno tante cose che li rendono profondamente diversi. Ognuno ha le sue peculiarità, le sue smanie, il proprio carattere. Si mettono insieme e suonano tutti, suonano strumenti usuali e meno usuali per una band che voglia fare pop o rock. Insieme a voce, chitarre, basso e batteria ci sono violino e organetto. Hanno gusti musicali differenti, possono travalicare il pop e il rock, possono andare oltre i generi. Tutti hanno la provincia nel sangue, la voglia di evadere e di rimanere, la sfortuna di bruciarsi la pelle con storie vissute, la capacità di mantenere vivo il bruciore così da poterlo raccontare il più forte possibile.

I sei ELPRIS, questo il loro nome, vincono concorsi e aprono i concerti dei grandi, conoscono Andrea Mei, autore e produttore con Gang e Nomadi, il 6 novembre 2015 esce Elpris, il loro primo album qui in ANTEPRIMA:

Elpris | Autoproduzione

Grande carica folkeggiante per questi ragazzi di Macerata che spingono il piede sull’acceleratore di una macchina ottimamente rodata su una strada, invero, già molto battuta anche da nomi ben ingombranti come Modena City Ramblers o Bandabardò. I nostri però tengono saldamente il volante: strumenti classici e tipicamente folk incontrano chitarre rock, cori da cantare a voce alta magari ben carburati da un buon vino, melodie pop e frizzanti che entrano facilmente in circolo, una piacevole ironia e, tutto sommato, un tentativo di smarcarsi da stereotipi del genere. Ci riescono bene in Glu Bordeaux, in cui paiono quasi dei dEUS in versione più “popolare”. BEN PIÙ DI UN SEMPLICE GRUPPO DA PRIMO MAGGIO.

Riccardo Cavrioli