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ELIO GERMANO E TEHO TEARDO

Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Céline

Padova | Sala dei Giganti | 10 febbario

Fuggi, lontano. Lo fai usando come mezzo di trasporto un altro viaggio, pagando il biglietto all’immaginazione che sai potrebbe condurti proprio lì, lì dove temi di andare, in quel luogo indistinto che ti attrae e respinge al tempo stesso. Ma si dai, guarda fuori dal finestrino cosa dicono quelle indicazioni che sfilano veloci nell’ombra di una sera che avanza sempre più cupa: capolinea al termine della notte. L’hai cercata tu questa destinazione no? Cerca quindi di non pensare a quell’altro lato, quello nero come la pece che ha trascinato una mente a leccare ideologie tossiche. Comunque amalo, amalo per l’irruenza di un’interpretazione teatrale che annienta, per un suono imperiale che si innesta a meraviglia nel tuo dna di infante nichilista cresciuto a birra e gin-tonic. Per un trio d’archi che ha la potenza di cento infuriate valchirie. Amalo ancora e ancora per la violenza con la quale accelera i tuoi battiti e blocca il tuo sguardo. Amalo che diversamente, ora, non potesti fare!

Di fronte al mio posto due figuri che sanno come accompagnarti attraverso il tragitto nella notte. Parlano, litigano, si azzuffano, spargono saliva e odio, paura e orgoglio, consapevolezza e disillusione. Sono ottanta e passa gli anni di distanza che separano i nostri sedili eppure? Eppure ciò di cui discutono così animatamente, il loro serrato dialogare, gli sproloqui a cui seguono la furia o la mestizia, quel loro sacrosanto imprecare e sputare e maledire e amare, sembra riguardi me e tutti i questi viaggiatori che ora girano gli sguardi attoniti verso i loro sporchi e sdruciti sedili sui quali siedono da tempo immoto.

Stiamo giungendo al termine del viaggio, completamente rapiti dal Suono di una recitazione e dall’eco della Musica che la sostiene quando all’improvviso il tempo si blocca e dagli altoparlanti inizia a scendere un buio denso e impenetrabile, accompagnato da una voce immobile che recita: “Perché nel cervello d’un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli.” … benvenuti al termine della notte.

Mirco Salvadori

 

Elio Germano: voce

Teho Teardo: chitarra, live electronics

Laura Bisceglia: violoncello

Ambra Chiara Michelangeli: viola

Elena De Stabile: violino

 

 

 

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