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EDITORS

L’INCALCOLABILE PESO DELL’AMORE

Dopo tre album che hanno puntualmente diviso pubblico ed addetti ai lavori in opposte fazioni di accaniti sostenitori e urticanti detrattori e con un quarto lavoro, in uscita in questi giorni, che verosimilmente seguirà la stessa sorte, possiamo dirlo con assoluta certezza: gli Editors si amano o si odiano senza mezze misure. Meglio schierarsi sfacciatamente, quindi, rinunciare all’impossibile pretesa di raccontare la storia della band inglese con sguardo asettico e distaccato e abbandonarsi all’emozione, associando liberamente le immagini che, come fotogrammi sparsi della pellicola di un film, fluiscono all’ascolto di brani talmente carichi di struggente passione da rendere l’indifferenza il più detestabile dei sentimenti.

Le persone sono fragili, amano la luce ma sono condannate all’oscurità, nascondono i loro sentimenti in stanze segrete dell’anima e a volte inseguono la bellezza nella solitudine. Vivono finché il sangue scorre nelle loro vene, ma alla fine sono destinate a spegnersi come scintille, dopo aver bruciato per un attimo soltanto.

Su Rockerilla di luglio/agosto l’articolo di Enrico Iannaccone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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