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DEXYS

One Day I’m Going To Soar

 BMG

Spesso chi si dedica a cantare l’Anima finisce per metterci di mezzo anche le vili carni. Domandatelo agli interpreti del Motown Sound, fusti d’assalto ma dal cuore immancabilmente spezzato. Quasi mai gli eredi che ne diffonderanno il verbo a diverse latitudini potranno competere con tanta prestanza e sex appeal, e infatti si andava a compensare con storie e sudore di un altro proletariato, buttandola meno sul sesso e più in politica. Erano questi i principi del Northern Soul, che Kevin Rowland portava con convinzione nei primi anni ’80 ma che giacciono utilizzati già da molto prima che il suo complesso smettesse il titolo di Midnight Runners per ripresentarsi, a formazione rivoluzionata, semplicemente come Dexys. One Day I’m going to soar è il ri-debutto discografico in onore a una reunion che reunion poi non è. Di certo c’è che Kevin è tornato, con tutte le intenzioni di cantare i tormenti dell’anima, la sua. Stavolta però prende il piglio da psicanalista fai-da-te, e lascia poco spazio per quel young soul rebel che fu. Nelle undici tracce che articolano questo concept autoriflessivo le movenze soul e i fiati r’n’b facciano quasi da tappezzeria, uno sfondo che (simbolicamente?) sentiamo quasi “in lontananza”. Tutto fisiologico, secondo ragioni d’età. Ma se stavolta l’intento non era far “scuotere il culo”, la british coolness che congela dei testi da confessionale non aiuta a smuovere nemmeno l’anima.

Simone Dotto

 

 

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