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DEVENDRA BANHART

Devendra è un ragazzo molto gentile.
Quando ci capita di scrivere di lui, gli spediamo una copia di Rockerilla e, caso davvero raro nell’ambiente, ogni volta mi chiama per ringraziarmi assicurandomi di averla ricevuta. Siamo diventati amici nel 2006 quando lo incontrai di persona per la prima volta a Modena presso la galleria Mazzoli, dove era in corso una sua importante personale di disegni che, da quando è bambino, continua a fare su qualsiasi cosa gli capiti per mano.
Sono disegni spesso figurativi che traggono da certe immagini della tradizione indiana una vaga ispirazione. Arzigogolatissimi, molto originali e – pare – vanno veramente a ruba nelle gallerie d’arte. Quando ci siamo visti abbiamo chiacchierato un po’ di tutto e ho scoperto, come sovente accade, dietro il grande artista la grande persona.
Spesso infatti chi è toccato da un talento creativo così spontaneo lo rivela non solo nella semantica comunicativa principale, il songwriting per Devendra, ma in tutte le manifestazioni linguistiche e comunicative, dalla cucina alla pittura ecc.
Poi Devendra la sa lunga. Difficile prenderlo in castagna sulla musica rock. Grande estimatore del progressive e dei cantautori bravi, ha talento anche nel gusto musicale: ama la musica giusta. Conosce anche gli artisti di nicchia degli anni ’60 e ‘70. Ne ha assorbito le influenze con sobria visione e grande stile.

Su Rockerilla di Marzo l’intervista di Massimo Marchini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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