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DEBBI WALTON

Sweet State Of Mind

Usrl

Non lasciatevi fuorviare dalla brutta copertina: Debbi Walton esplode, dopo anni di carboneria con uno splendido cd di gospel ballads al 100% americane: un compendio indispensabile per chi ama il Texas, il sole delle roadmap e le notti stellate dei coyotes con litri di birra sulla coscienza. Scoperta dall’italianissimo Fabrizio Poggi (che doveva produrre l’intero album) si ritrova con i redivivi Chicken Mambo, ora fantasmagorici Chemako e mille altri musicisti illuminati. Marco Fecchio, Bob Margolin, Scott Boland (che firma l’indimenticabile Sweet State of Mind) e Tommy Elskes (Lyle Lovett friend). Come una Faithfull stelle e striscie Debbi ammalia con la sua voce profonda, viva e reduce da mille eccessi. I cori la portano in cielo, quella voce, e la chitarra di Gianfranco Scala la stigmatizza in un’aurea fuori dal tempo. Tutti i pezzi sono l’uno incavato nell’altro, all’apparenza semplici “soul ballads”, ma assumono, una dopo l’altra, un peso specifico irridescente; dipingono, in un solo cd, il cammino della “roots music” americana. Difficile scegliere tra l’eccellenza: What Am I Gonna Do With Myself è una ballatona indimenticabile di Al Green; Drunk As I am è talmente bella che lascia senza fiato ed Eighteen Days of Rayn un nuovo classico senza tempo.

Francesco Paolo Paladino

 

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