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C’MON TIGRE AL TPO DI BOLOGNA

C’Mon Tigre
TPO – Bologna
10 Febbraio 2024

I C’Mon Tigre ripartono da Bologna. Dopo il successo dell’album Scenario che, con il suo linguaggio iper contaminato, ha messo d’accordo critica e pubblico, la band italiana torna sul palco  e sceglie il TPO come punto di partenza del nuovo tour. Se il buongiorno si vede dal mattino, il sold out bolognese rappresenta sia una piacevole conferma rispetto al recente passato, sia una speranza di ulteriore crescita per il prossimo futuro.
Il sestetto sa perfettamente come ripagare la fiducia del pubblico e lo fa con una performance generosa, impeccabile e trascinante, che riesce coraggiosamente a mettersi alle spalle una parte della propria storia, lasciando spazio unicamente agli ultimi due album, Scenario e Habitat, quest’ultimo riproposto addirittura per intero.
Il volto più recente dei C’Mon Tigre ha le sembianze di una tela zeppa di forme e colori, tradotti musicalmente da raffinatissimi arrangiamenti di fiati (principalmente tromba e sax basso), intriganti trame elettroacustiche e dalla presenza di una marimba che, talvolta, rievoca memorie zappiane. La capacità dei musicisti di passare con disinvoltura da uno stile all’altro, di gettarsi a testa bassa in cavalcate afrobeat un attimo prima di aver interrotto un ritmo di samba, per poi tuffarsi nella electro world music di brani come La mer et l’amour, è impressionante. Sul palco c’è spazio anche per Giovanni Truppi, ospite nell’ultimo singolo della band Sento un morso dolce e puntualmente presente alla “prima” del brano dal vivo.
La sequenza finale è una delizia da assaporare in un solo boccone, bis inclusi: si passa dal funk scomposto di No One You Know alla bellissima Sixty Four Season, punta di diamante dell’ultimo full-length, con la conclusione affidata a Sleeping Beauties e Twist into Any Shape, probabilmente i brani più noti e apprezzati di una band che non si può certo definire una macchina da hit, ma che di sicuro sa toccare le corde giuste al momento giusto.


Live Report di Daniele Follero
Foto di Rudy Filippini

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