Chi ha storto il naso di fronte alla svolta dei !!!, dai sorprendenti esordi disco punk a un approccio più marcatamente rivolto alla club culture e intriso di house, farebbe meglio a vederli dal vivo. Sul palco, la band dell’istrionico Nic Offer ha il potere di persuadere anche il più scettico dei critici, il più annoiato tra i diffidenti o il meno avvezzo al ballo. Quando il sestetto inizia a suonare, muoversi a tempo, battere il piede seguendo la battuta in 4/4 diventa una necessità fisica difficile da reprimere.

Divertente, istrionico e inesauribile, Offer somiglia a un incrocio tra un giovane Mick Jagger in discoteca e la versione underground di Tony Manero. Sale e scende dal palco come se fosse un “cubista”, guida le danze dall’inizio alla fine, riuscendo a coinvolgere praticamente tutti i presenti con un’energia impressionante. È lui l’attrazione della serata, non c’è dubbio, sia quando duetta con Shannon Funchess, sia quando resta sul palco senza la compagnia femminile, ricordando al pubblico che i !!! sono anche quelli di Louden Up Now. L’ipnotica Pardon My Freedom è lì a testimoniarlo. Peccato si tratti solo di un momento isolato, in una scaletta basata prevalentemente sugli ultimi due album della band, As If e Shake The Shudder. Poco male, in ogni caso. Dal vivo, anche brani ruffiani e puramente danzerecci come Dancing Is The Best Revenge, Our Love (U Can Get It) e Freedom! ’15 si trasformano in cavalcate funk in cui black music, disco anni ’70 alla Chic, House e un tocco di psichedelia vanno perfettamente a braccetto. E ciò, a prescindere dai meriti scenici di Offer, grazie ad una sezione ritmica perfettamente coordinata e con il chitarrista Mario Andreoni a vestire i panni di un Nile Rodgers in versione No Wave.

Quando Nic, ormai inondato di sudore, annuncia l’ultimo bis, ci si accorge che le quasi due ore di concerto sono praticamente volate. Potere della relatività del tempo. E del funk.

Chapeau !!!

Daniele Follero

10 Novembre | Bologna | Locomotiv 

ph Rudy Filippini