BELLE AND SEBASTIAN
| Girls In Peacetime Wants To Dance | Matador
Per resistere nel mondo del pop si può decidere di fare tutto ciò che i fan si aspettano, oppure reinventarsi continuamente e rischiare, pur rimanendo coerenti con se stessi. I Belle And Sebastian hanno da tempo deciso di intraprendere questo secondo sentiero e a ogni nuovo disco, dal terzo The Boy With The Arab Strap fino a Write About Love, hanno fatto un passo, a volte deciso, altre timoroso, verso il cambiamento e la ricerca. Non fa eccezione il nono album degli scozzesi. Anzi Girls In Peacetime Want To Dance è il più grande salto nel vuoto che Murdoch e soci abbiano tentato. Tra tastiere electro (Play For Today, Perfect Couples), ballate barocche (The Everlasting Muse), suoni Europop (Enter Sylvia Plath) e un improbabile singolo dal sapore Chic (The Party Line), di primo acchito si fatica a trovare il bandolo della matassa. Ma basta raschiare un po’ la superfice per trovarsi davanti l’anima della band, in tutta la sua magnificenza e peculiarità: i brani sono anche stavolta elegantemente costruiti e coinvolgenti (The Power Of Three, The Cat With The Cream) e da Nobody’s Empire, probabilmente il testo più personale che abbia mai scritto, a The Cat With The Cream, invettiva politica dirette ed esplicita, fino a The Everlasting Muse con quel “Be popular – play pop, and you will win my love”, al contempo autoironico e consapevole, Murdoch dimostra ancora una volta di essere un eccelso paroliere. Registrato ad Atlanta con Ben Allen Girl in Peacetime… è allegro, melodico, ironico e malinconico. Continuità nel rinnovamento.
Francesco Amoroso