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BEATS

IL FILM DI BRIAN WELSH SULLA SCENA RAVE ANNI ‘90

Ogni generazione ha il suo movimento controculturale accompagnato da una specifica colonna sonora musicale. 

Per i primi anni ’90 si è trattato della scena dei rave parties, accompagnati dalla musica techno e acid house. È questo il tema del film Beats(UK, 2019) presentato al 37° Torino Film Festival, attualmente in corso e che si svolgerà fino al 30 novembre. 

Il film, diretto da Brian Welsh e scritto dal regista in collaborazione con Kieran Hurley, autore del testo teatrale da cui è tratto, è ambientato in Scozia e ha come protagonisti due ragazzi, il quindicenne Johnno e l’amico Spanner, che vivono in un sobborgo e si muovono in quella scena musicale tra rave, droghe, problemi familiari assortiti, e le restrizioni del Criminal Justice and Public Order Act, una legge, che il governo britannico ha emanato nel 1994, l’anno in cui il film è ambientato. Questa legge, voluta dal governo conservatore di John Major, vietava gli assembramenti di persone con “musica amplificata caratterizzata in tutto o in parte dall’emissione di una successione di battiti ripetitivi”,autorizzando la polizia a usare la forza e a sequestrare le attrezzature per fermare questi eventi. Fu un tentativo di arginare il fenomeno dei rave che suscitò molte polemiche, considerato un’ingerenza della politica nello stile di vita delle persone, che produsse l’effetto di radicalizzare politicamente alcuni esponenti di quel movimento, nato come semplice fenomeno culturale e musicale. Come reazione a quella legge, ci furono cortei e manifestazioni nelle strade e naturalmente molti degli esponenti di quella scena musicale attuarono la loro protesta, manifestando il loro dissenso nei loro dischi di quegli anni, come nel caso di diversi brani dell’album Music for the Jilted Generationdei Prodigy o dell’EP Are We Here? degli Orbital. 

La storia narrata in Beatsè basata sui ricordi di chi l’ha vissuta e gli autori si sono avvalsi della consulenza musicale di JD Twitch, noto dj della scena techno scozzese. La colonna sonora del film include alcuni dei brani più rappresentativi, realizzati da: Prodigy, Orbital, Lee ‘Scratch’ Perry, LFO, Joey Beltram e Inner City. 

Ma oltre al racconto musicale, nel film ha un ruolo essenziale la vicenda umana dei due protagonisti e soprattutto la loro amicizia fraterna, in condizioni familiari difficili e ostili per entrambi, ma rafforzata dalla condivisione degli ascolti musicali e dalla partecipazione a un grande rave party organizzato dai dj locali, proprio come atto di rivolta contro il Criminal Justice and Public Order Act. Un’esperienza indimenticabile per entrambi e che il regista sottolinea passando dal bianco e nero dominante nel film, a un’esplosione di colori ed effetti psichedelici durante il rave. 

La colonna sonora è disponibile ad accesso libero su Spotify https://open.spotify.com/playlist/0f7ocVNRgVkWMSWn8BGTNB

37. Torino Film Festival 22-30 novembre 2019 https://www.torinofilmfest.org/it/

Rossana Morriello

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