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BAND OF HORSES

Torino | Todays Festival | 27 agosto

Come da programma è toccato alla Band Of Horses chiudere questa terza edizione di Todays, tre giornate di festa volate via come il vento, almeno per chi, come il sottoscritto, ne è uscito complessivamente soddisfatto. Ancora una volta gli organizzatori del festival, cui va il nostro plauso, si sono distinti. La cavalleria di Seattle ha fatto tappa qui da noi (unica data italiana) per intrattenere i suoi fans con un gig corposo e generoso, protrattosi ben oltre i rintocchi fatidici della mezzanotte. Esordiscono sulle battute di una ballata lirica semplicemente intitolata The First Song, con la steel pilotata dal leader e vocalist Ben Bridwell, agganciandola in sequenza filologica ai refrain rotondi di Compliments. Siamo nei regni di una scuola prettamente americana infarcita di canovacci country, blues, southern e altro ancora, lo dimostreranno a più riprese nel corso del concerto. In Laredo sembra strizzino l’occhio ai Creedence Clearwater Revival dei tempi d’oro, se si chiudono gli occhi scatta un flashback spazio-temporale nei late sixties dell’epopea flower power o giù di lì. Molte le influenze trasmesse loro dagli annali del rock a stelle e strisce, del rock classico fatto di sudore e terra grassa, di accordi diretti e umori nostalgici che evocano padri storici quali Neil Young, Bob Dylan e Big Star, ma l’elenco potrebbe continuare ad oltranza.

La malinconica St. Augustine ha un giro armonico che vagheggia memorie di sogni americani in bianco e nero, dotata di un fascino sottocutaneo che non manca di far presa. Almeno quanto la serenata romantica di No One’s Gonna Love You seguita a ruota, scaldata dal suono dell’organo e la voce trafitta di un Bridwell smarrito nei suoi pensieri. Con NW Apt. le atmosfere si solidificano in un intreccio di prodezze chitarristiche deputate a rianimare la scena, compito altresì affidato alla rocciosa Casual Party, il primo dei titoli tratti dall’ultimo album Why Are You OK, e a seguire l’energico country-blues di The General Specific. E così che, tra voli vivaci e spazi raccolti, la Band Of Horses tiene banco per tutta la durata dell’esibizione, intercalati dai dialoghi con il pubblico dell’affabile frontman barbuto. Sino al rush finale di The Funeral, accoratissimo inno elettroacustico destinato ad evolvere nelle linee di fuoco di un crescendo epico-solenne su cui vengono ad abbattersi i dardi delle chitarre trita riff, dei tamburi gravitazionali e dei vibrati per organo. Una prestazione da manuale.

Aldo Chimenti

ph Loris Brunello

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