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BACALOV-BOLLANI-PIZZO

Metti un palco, tre pianoforti e tre grandi artisti. Insomma, come in un’antica arena, Luis Bacalov, Stefano Bollani e Alberto Pizzo, venerdì prossimo a Genova si circonderanno del loro pubblico misurandosi in un gioco continuo di note da un palco posto al centro delle due platee (Maestrale e Grecale, all’Auditorium Centro Congressi del Porto Antico), dove esploreranno oceani sonori con giochi di piano solo a staffetta, momenti a due e a tre pianoforti.

«Esistono tanti duetti di piano – spiega Bacalov – ma il trio non l’avevo ancora visto. Di Bollani mi piace la capacità di affrontare larghi repertori, da Gershwin a Ravel, ma soprattutto il suo essere grande jazzista. Pizzo, oltre a essere un bravissimo pianista, ha un suo mondo musicale assai interessante». Da chi è nata l’idea? «Da me. Nella miriade di combinazioni provate, quella di tre pianoforti mancava. È stato Chick Corea a consigliarmi il giovane pianista napoletano Alberto Pizzo, tra noi tre lui è forse il più irruente, ama fare tanto, spingersi sul virtuosismo. Bollani è un ottimo pianista a tutto tondo, estroso, capace di spaziare su una varietà infinita di generi e repertori. Io sono il più calmo di tutti. Diciamo che nell’approccio sono il meno giovanile».

Felice Pizzo: «E’ la realizzazione di un sogno. I nostri tre pianoforti sul palco, come le Tre Caravelle che partirono proprio da Genova, esploreranno quel concetto di fusione tra mondo classico e jazz che viene chiamato crossover ma che io preferirei chiamare solo “musica”».

Ancora Pizzo: «Con due, e soprattutto tre pianoforti, l’approccio all’arrangiamento è vicino alle combinazioni orchestrali. Il lavoro di scrittura è centrale per creare strutture molto precise sui cui improvvisare. Nei brani che Bacalov ha rielaborato per due pianoforti c’è un approccio più classico, mentre in quelli per tre pianoforti Bollani avrà spazio per l’improvvisazione. Io invece ho scritto un brano per tre pianoforti che partendo da Bach passa a Oscar Peterson per sfociare in “Armando’s Rhumba” di Chick Corea».

Nelle parole di Bollani l’incontro con Bacalov: «Bacalov è venuto a trovarmi, mi ha raccontato la sua idea e a metà della spiegazione avevo già detto sì. Il repertorio della serata sarà variopinto, ci alterneremo in una serie di soli, duetti per poi sfociare nel trio. Io sarei felice di “lanciarmi nel tango”, che è il territorio di elezione di Bacalov e che adoro, pur avendolo frequentato molto poco».

Francesco Casuscelli

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