L’angelo rinchiuso

Self

Dopo aver mostrato le sue doti di songwriter con il bellissimo album Nella Pietra e nel Vento, Aldo torna con un album ancora migliore, non temendo di immergersi in quel genere, il progressive, che con la sua band, le Orme, contribuì con personalità a fare grande nel nostro paese.

Sembra proprio che in questo periodo di revival del prog Aldo stia vivendo un suo personale rinascimento: quest’album porta con sé tutto ciò che ancora oggi ci fa identificare le Orme del periodo d’oro con il loro frontman. Riprende il discorso di Felona e Sorona e lo porta nel presente. La voce di Aldo, immutata, i suoi testi poetici e ricchi di immaginazione, il suono inconfondibile del suo basso che ha sottolineato con intelligenza melodica alcuni dei momenti migliori del prog italiano. Ma soprattutto ancora una volta anche in questa veste di puro progressive sono le canzoni, l’infinita inventiva melodica che rende L’angelo rinchiuso un istantaneo classico del progressive italiano. Bravissimi anche i giovani musicisti che riempiono di pigmenti colorati l’ampia tavolozza dell’ex leader delle Orme.

Cambiamenti di tempo improvvisi, dinamica poetica, furore elettrico accarezzato da aperture melodiche di commovente intensità. Il migliore Aldo Tagliapietra dai tempi di Felona e Sorona, una ricompensa artistica per la sua storia, compresa quella recente. Un album imperdibile per qualsiasi amante del vero progressive.

Massimo Marchini