AEROSMITH
Music from Another Dimension
Sony
Questo è il primo album di Aerosmith dopo 11 dall’ultimo album ufficiale Just push play. Un ritorno attesissimo, che vede il quintetto di Boston ricongiungersi con il produttore Jack Douglas (che per la cronaca curò quelli che considero i loro migliori dischi come Toys in the Attic e Rocks) e che riconsegna ai fan una band decisamente nuova e camaleontica. Aerosmith rilasciano un buon disco di hard rock-blues in cui è percepibile la volontà di tornare al passato. Operazione complicata, ma c’hanno provato. Dimenticatevi la band che suonava Dream on, Walk This Way, o Janie’s Got a Gun: siamo di fronte a un gruppo che sta cercando di ritrovarsi dopo anni di droga, liti, “American Idol” e scazzottate varie. Un disco easy in cui Aerosmith dondolano tra soluzioni classiche tra Ac/Dc, Bon Jovi e Stones, cori, spendidi assoli di chitarra, sezioni ritmiche presenti ed energiche e immancabili ballad strappamutande. I brani non sono male, ma mancano un pizzico di cattiveria e sudore dietro gli strumenti. Da dimenticare il brano Can’t stop loving you (con Carrie Underwood), decisamente il punto più basso di questo disco che invece trova il suo picco in Last Goodbye, scritta assieme a Desmond Child. Non è uno scivolone discografico, non è il miglior disco di Aerosmith, ma, fatta eccezione per qualche parentesi poco entusiasmante e per la sua eccessiva durata, questo è un buon album. Un ritorno incoraggiante di una band che fino a quattro anni fa era destinata al dimenticatoio. Aerosmith sono ancora tra noi. A modo loro, come sempre.
Fabban