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A FOREST OF STARS

Londra | The Black Heart | 18 Ottobre

La Funeral For Mankind Promotions è riuscita a portare live nella capitale una delle realtà black metal anglosassoni più prestigiosa, quella degli A Forest Of Stars. La venue scelta per l’occasione è la tana di Camden, il nascondiglio preferito dai metallers più incalliti, il Black Heart. In questo buio pomeriggio di Ottobre, il black metal dei polacchi Praesepe non poteva dare un inizio migliore a questa serata esclusiva. Nonostante a metà set il frontman e bassista Premy Slav Kainath perda improvvisamente una delle corde della sua arma da fuoco, il set non soffre alcun calo di pressione. Il sound ne risente ma solo in minima parte, il growling ferino e le sequenze di riff tirati e pesanti caratterizzano una struttura portante che colpisce in pieno. I Praesepe sono definitivamente da lodare per la loro persistenza,   dimostrano di avere carica e autorevolezza da vendere. La seconda band in programma non è da meno: si tratta degli Austriaci Harakiri For The Sky. Il frontman J.J. si posiziona ai bordi del palco dando le spalle al pubblico, girandosi tra una raffica e l’altra del loro sound elaborato quasi all’eccesso, lanciando ai coraggiosi front-rowers colate laviche di ruggiti. Ottimo il connubio riff-drumming, sia per impatto che per crescendo di intensità e stratificazioni. Non manca un ottimo groove di base che rende il set scorrevole e d’impatto fino alla fine. Alle 21.30 in punto, con il pubblico in totale visibilio, si posizionano gli headliners. Con gli A Forest Of Stars non si parla solo di black metal, ma di pura e vera maestria musicale. La presenza sul palco della bravissima violinista e cantante Katheryne, Queen of the Ghosts, dona un tocco sia di classe che di magia, ci si sente trasportati in un altro mondo, oscuro e impenetrabile ma al contempo da esplorare in tutta la sua essenza. Le illustrazioni grafiche proiettate dietro il drum-kit massiccio di Mr. John “The Resurrectionist” Bishop, rendono il loro set ancora più surreale e unico: alle note di Proboscis Master Versus the Powdered Seraphs ci si sente pervasi da un’atmosfera intensa e inebriante, la loro musica, carica di sensualità e al contempo ricca di un retroterra cupo e tenebroso, non lascia spazio ad alcuna perplessità. Il frontman Mister Curse incarna il growling perfetto: trasmette emozioni direttamente dalla sua anima, dalla disperazione totale e alla rabbia più profonda di Drawing Down The Rain, alla sensibilità radicata di Female. Il livello compositivo di ogni singola traccia è impareggiabile. Un’ora non è bastata, il concerto degli A Forest Of Stars è un’esperienza da ripetere.

Fabiola Santini (testo e foto)

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