Delta Kream Nonesuch

Se non siete mai stati tra il Mississippi e il Tennessee ora capirete cosa significa respirare in quei luoghi la musica del territorio. Il nuovo album trasuda storia, l’omaggio dei Black Keys è un percorso identitario a ritroso, il gancio per non perdere la stabilità in un’epoca traballante. Musicisti e leggende del blues come Kenny Brown, Eric Deaton, R. L. Burnside e Junior Kimbrough compongono quello che è un quadro stratificato della scena musicale Mississippi Hill Country Blues. Caratterizzata da enfasi ritmica e percussiva, riff di chitarra stabili, cambi di accordi risicati e strutture non convenzionali, è nel groove da boogie ipnotico che si nasconde il segreto del successo:

‘Abbiamo pianificato il tutto con pochi giorni di preavviso’, ricorda Carney. ‘Abbiamo registrato l’intero album in una decina di ore, nell’arco di due pomeriggi alla fine del Let’s Rock tour’ (anno 2019). Ne avevamo bisogno? Era proprio necessario ritornare su brani già rielaborati svariate volte in passato da altri autori? La risposta è sì! Perché il lavoro di un artista è l’espressione di un’azione volta a condividere uno stato emotivo in altro modo bloccato dall’incomunicabilità in assenza di note e parole in movimento. I Black Keyes, personalizzano, ovviamente, non disturbano non logorano, semmai caricano quel groove del rock di cui ci siamo spesso beati in loro presenza. 11 brani che rendono onore ad un movimento nel nda della band sin dagli esordi, ascoltare Delta Kreamsignifica aprire una porticina e scoprire di che pasta sono fatti Dan e Pat. Come ripete Carney, si tratta di ‘…amalgamare le chitarre’ e questo lo sanno fare molto bene. Vincitori di 6 Grammy Award e 1 Brit Award, suonano da 20 anni nei club e festival di tutto il mondo. E non va sottovalutato l’interesse italiano: El Camino (2011) disco d’oro, il singolo Lonely Boy disco di platino, i singoli Howlin’ For You, Fever e Gold On The Ceiling dischi d’oro. La miniera segreta dei Black Keys si chiama country blues. 

Samuel Chamey