Top

TEHO TEARDO

Pordenone | Galleria Armando Pizzinato | 28 dicembre

“Ogni mattina sedevo a far colazione, aprivo il laptop e iniziavo ad ascoltare ciò che David quotidianamente mi spediva via mail. Stavamo preparando Lazarus ed io dovevo scrivere i testi sulle melodie che lui mi inviava usando come parole il mio nome: Enda Enda Enda… erano canzoni bellissime ricordo, bellissime. Un giorno maledetto persi David, tutti noi lo perdemmo e qualche tempo dopo persi anche quell’ultimo diaframma tangibile che mi teneva legato a lui. Dimenticai il laptop in aereo, se ne volò via con tutto il suo contenuto di ricordi e di voci che ripetevano all’infinito il mio nome, Enda Enda Enda. La vita è una continua mancanza, perdiamo ciò che più amiamo… è così “.

Queste le parole con le quali Teho Teardo ha presentato il concerto a Pordenone, sua città natale. Una storia raccontata a bassa voce riportando le parole del drammaturgo Enda Walsh, sceneggiatore di Lazurus, lo spettacolo ideato da David Bowie, una storia che a ben vedere riguarda tutti noi. Parole lievi ma dure come pietra segnata da profonde fenditure dalle quali inizia a fluire musica sospesa, brevi respiri colmi di assoluta potenza vitale che si spegne dopo qualche accenno per riprendere sommessamente, via via sempre più dissonante nel tripudio di un’assonanza irta di noise onirico e urlato amore per l’iterazione romantica. Un concerto gratuito all’interno della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato, un rifugio culturale nel quale Teardo, accompagnato dall’assoluta bravura della violoncellista Laura Bisceglia, con la quale sta portando in giro per l’Italia con Elio Germano il Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Céline, ha presentato brani tratti dalle varie colonne sonore da lui composte e alcune partiture scritte per Ballyturk e il nuovo Arlington, drammi teatrali scritti da Enda Walsh. Un’ora abbondante di suoni anche inediti che sono riusciti a fermare il tempo, assorbiti tutti da una scritta che campeggiava sulla parete adibita ad esposizione di opere serigrafiche: Di Noi Per Dopo.

Mirco Salvadori

Condividi