MODEL/ACTRIZ – C2C FESTIVAL 2025
01 Novembre 2025, Torino
Il terzo giorno del C2C Festival 2025 parte per me con il botto grazie all’esibizione del quartetto newyorkese dei Model/Actriz. Trattasi della prima data del loro tour, che li vedrà impegnati per tutto il mese di novembre in ogni angolo d’Europa. E questa sera salutiamo con particolare entusiasmo il loro attesissimo ritorno a Torino, dopo la meravigliosa apparizione al C2C Festival del 2023 alle OGR. A tal proposito, il leader Cole Haden darà il via al live set con una semplice e coinvolgente domanda: chiederà al pubblico di alzare la mano per vedere quanti erano presenti alla loro precedente esibizione e quanti, invece, sono qui per la prima volta, stabilendo da subito un naturale e spigliato filo diretto. L’entrata decisa e sinuosa sul palco del frontman, avvolto in un look total black, è da manuale e diventa subito chiaro che questa sera assisteremo a qualcosa di unico. Trafitto ripetutamente da luci rosse, mister Haden comincia sin da principio a pavoneggiarsi disinvolto on stage. La sua presenza eroticamente eruttiva trasforma lo spettacolo in qualcosa di dannatamente viscerale mentre i suoni precipitano progressivamente in un’orgia strumentale incandescente. Un’esperienza live che risulterà essere totalizzante.

Una performance che non ha fatto crescere il mio amore per i Model/Actriz l’ha semplicemente fatto deflagrare. I quattro sono in forma smagliante. La combinazione emozionante di noise rock, dance punk e tocchi no-wave, esaltata nei due album sino ad oggi pubblicati Dogsbody e Pirouette, dal vivo esplode letteralmente. Coreografia e caos, piuttosto che seduzione e minaccia, vengono fusi insieme. Il pubblico se ne accorge e risponde in modo decisamente fisico e partecipe. L’incubo live vissuto in loro compagnia si nutre di sonorità taglienti ma allo stesso tempo dense di infinite sfumature emotive. L’opener Vespers è una tempesta di note scintillanti in loop che suonano come acciaio che piove su un’impalcatura industriale. Le canzoni viaggiano in sequenza utilizzando affilate lame di rasoio lanciate all’impazzata. Mentre Haden esibendo passi di danza fluidi e sensuali è chiaramente al centro dell’attenzione, il vero motore sonoro è rappresentato dal trio strumentale che definisce l’asprezza frontale della band. Ruben Radlauer, il batterista, è un assoluto vortice di energia dietro il suo strumento, una figura curva e perennemente vibrante che picchia sui tamburi con forza e vigore, abbandonando presto il giubbino rosso fuoco per una canotta total white. Aaron Shapiro, il bassista, pare assai concentrato nel suo universo ritmico, asciutto e senza fronzoli mentre si mostra appena più inquietante Jack Wetmore, il chitarrista.

Spesso immobile, con un’espressione stoica e impenetrabile, imbraccia la sua chitarra come un’arma, producendo suoni taglienti e lancinanti che trasformano l’ambiente in una sinistra fabbrica sonora satura di squassanti clangori siderurgici. I tre sembrano fondersi con i loro strumenti, diventando un’estensione musicale dentro un amalgama controllato e vincente. Diva, Doves e Departures sono altri proiettili sparati a velocità supersonica. Una stratificazione ferina di riff che sembrano adattarsi all’infinito per intrecciare scorci di melodia attraverso i grooves serrati della sezione ritmica. I muri di suono emergono e la distorsione piace e conquista. Haden, dopo ripetute selvagge peregrinazioni tra la folla, ci invita ad un certo punto a sederci, per poi saltare tutti insieme in piedi, il tutto mentre la band continua a spingere sul ritmo. Una reciprocità detonante. A metà dell’esibizione, durante i pochi istanti in cui ci è concesso di recuperare energie, il vocalist s‘assenta per un cambio d’abito per riapparire di lì a poco in versione white con gonna a balze e fasce di tessuto a cingere il suo volto. La musica avanza soffice e malinconica sulle note della straziante ballata Acid Rain tra cupe progressioni di accordi carezzati dal vibrato avvolgente e sottile della sua voce. Un incantevole momento di catarsi dopo tanta tensione. Ma dura un attimo. Le canzoni del nuovo album Pirouette, in diretta live, sono micidiali! L’ora di concerto vola via in un attimo. Il Il loro sound è definito da alcuni sperimental industrial rock pop, ma non sono convinto. Selvaggiamente, violentemente, eppure in qualche modo sempre in equilibrio, la visione musicale dei Model/Actriz si destreggia audacemente con aggressività sensuale tra mille generi indefiniti. La lora grazia on stage spesso svanisce silenziosamente in ringhi, dentro una violenza nascosta sotto l’eleganza, con una morbidezza che questa sera è arrivata a ripetizione con forza inaudita. Davvero uno dei momenti di più alto coinvolgimento di questa edizione di C2C Festival.
Giancarlo Costamagna
Foto di Loris Brunello



