High On Fire
Milano | 9 maggio | Santeria Social Club
Per il concerto degli americani High On Fire, altro gruppo doc del mitico Matt Pike (leggi Sleep) di ritorno in Italia, è stato selezionato senza ombra di dubbio il locale perfetto. I proprietari di questa isola felice nel cuore di Milano hanno trasformato quello che per anni è stato un concessionario di automobili in grande centro culturale non solo per concerti ma anche per avvenimenti di vario tipo. Con un capienza di circa 500 persone, ambience soffusa e annesso ristorante per doveroso ristoro pre- e post- concerto, la Santeria Social Club, pur non registrando il meritato sold out, accoglie un buon numero di presenti, tutti visibilmente desiderosi di non perdersi un solo istante degli attesissimi headliner. Dall’apertura dei cancelli, sono in molti a lanciarsi tra le prime file per assistere anche alla prova passata più che discretamente da parte dei genovesi Isaak. Le sonorità tipicamente stoner sono rese più rockeggianti da un ottimo apporto di chitarra, opera di Francesco Raimondi. Anche il frontman Giacomo H Boeddu non è da meno, dimostra sicurezza delle proprie armi lanciando vocalizzi allineati e ben definiti. Nonostante gli Isaak abbiano scatenato una certo fervore tra il pubblico, sono in molti ad apparire distratti, a prima vista pronti per l’arrivo degli High Of Fire. Il trio dà avvio a un set burrascoso e roboante che non stancherà fino alla fine. Con loro non si parla solo di furia primitiva, fuochi e fiamme, ma anche di sezioni ritmiche che rendono i brani dinamici e di respiro più ampio. Slave The Hive, la chicca del loro setlist milanese, è ricca di velocità irruente e, con la sequenza Waste Of Tiamat e Bastard Samurai, ci si rende conto di trovarsi di fronte all’ennesimo lavoro live ben riuscito di una formazione che non sembra mai sbagliare un colpo. Luminiferous, il loro settimo album, è concentrato di riff inconfondibili e fangosi, lanciati da parte del frontman senza possibilità di scampo, soprattutto nella bombastica The Black Plot. I volumi atroci passano inosservati, il pubblico appare totalmente inebriato da cosi tanta maestria e originalità.
Fabiola Santini (testo e foto)