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CLAUDIO SIMONETTI CON GIOVANNI ROSSI

Claudio SimonettiIl Ragazzo d’Argento – Una vita coi Goblin, la musica, il cinema Tsunami

Il Brasile, il rapporto con il padre, le (tante) storie d’amore ma, soprattutto, i Goblin e il rapporto quasi simbiotico ma difficilissimo con Dario Argento. A oltre dieci anni da Profondo Rock di Gabrielle Lucantonio, prima (e fino a poche settimane fa unica) biografia autorizzata, Claudio Simonetti decide di ripercorrere con l’aiuto di Giovanni Rossi la sua vita, dall’infanzia in Brasile agli ultimi progetti sotto la sigla Claudio Simonetti’s Goblin, passando per le meno note capatine nella disco music e nella televisione. Una vita molto ordinaria nonostante il successo ottenuto grazie a Profondo Rosso datato1975, che vende tre milioni di copie! e Suspiria prima e con Zombi poi: il bel rapporto con il padre Enrico, i conflitti con gli altri Goblin, il Gioca Jouer portato al successo da Claudio Cecchetto (sì, è sua) e la parentesi disco sotto il nome Kassa. Pochi “colpi di testa” (mai nessun eccesso, se non quello delle sigarette che fumava in quantità industriale) e molto, moltissimo lavoro in studio e sui palchi di tutto il mondo. Uno Stachanov della musica.

Il Ragazzo d’Argento è una ottima autobiografia: nonostante la scrittura in alcuni passaggi sia un po’ troppo infantile, si legge con piacere e rappresenta, per chi conoscesse Claudio Simonetti solo superficialmente, un’ottima occasione per scoprire qualcosa di più su uno dei più importanti compositori italiani di colonne sonore.

Andrea Murgia

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