
CHRIS BRYANT
L’AMORE CHE NON OSA DIRE IL SUO NOME Neri Pozza
“Le libertà di cui godiamo oggi non offrono alcuna garanzia di permanenza”. Chris Bryant, membro del Parlamento britannico dal 2001 e primo deputato gay a celebrare la sua unione civile a Westminster, ce lo ricorda mentre scrive degli ultimi due uomini impiccati in Gran Bretagna a seguito della condanna per sodomia, James
Pratt e John Smith: una storia di pregiudizio e morte. Un terzo uomo fu coinvolto nella vicenda, William Bonell, ma sfuggì alla forca e fu deportato nell’attuale Tasmania.
Meticolosa ricostruzione delle condizioni di detenzione, del processo farsa e della condanna a morte, del terrore nel braccio della morte, della velocissima udienza di conferma della condanna presso il gabinetto dell’impiccagione
del Re e infine della loro orribile fine sulla forca il 27 novembre 1835. Lettura dolorosa ma affascinante, frutto di certosina ricerca politica, sociale, giuridica, ecclesiastica. Due libri in uno, entrambi splendidi. Eleonora Serino