BEACH HOUSE
Once Twice Melody Bella Union
Primo album interamente prodotto dai Beach House, registrato tra i Pachyderm Studio di Cannon Falls, gli United Studio di Los Angeles e gli Apple Orchard Studios di Baltimora, è stato arrangiato da David Campbell e mixato quasi interamente da Alan Moulder. Composto di 18 brani, è stato presentato in quattro capitoli digitali, per poi uscire in forma completa e in formato fisico a febbraio. Come ogni disco dei Beach House, ha le fattezze e il suono di un dono prezioso, con il talento dell’uniformità senza per questo risultare piatto o monocorde. Riconoscibile eppure sorprendente, ha in sé le trame di una fiaba: un disco da ascoltare a occhi chiusi. Tra gli episodi più rimarchevoli, oltre alla suggestiva title-track e il singolo Superstar, dove risuona chiaramente la psichedelia degli anni ’60 e l’influenza di Stereolab e Spaceman 3, merita una menzione a parte l’incantevole Modern Love Stories, talmente intensa e commovente da portare alle lacrime, con un’apertura acustica sbalorditiva che si fonde miracolosamente con la colossale sezione di archi: una bellezza straziante.
LETTERALMENTE DA BRIVIDI. Valentina Zona
La recensione è tratta dal numero 498 di Rockerilla, Febbraio 2022