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ARLO PARKS – TANGERINE DREAM – ENGLISH TEACHER A TODAYS

Arlo Parks + Tangerine Dream + English Teacher

27 Agosto 2024

Todays Festival – Torino

La serata Todays del 27/8 è cominciata per me sotto i migliori auspici grazie agli English Teacher, ingegnoso collettivo indie art post punk di Leeds che ha recentemente pubblicato uno dei migliori album di debutto UK di questi ultimi tempi This could be Texas. Sul palco del Todays nonostante lo slot timing (19,45) non li agevoli si lanciano da subito con grande stile sulle note dell’incendiaria The world’s biggest paving slab.
L’attrazione si scatena attraverso un teso campo di moderne evoluzioni rock che sfociano in un refrain memorabile. Un’apertura intrigante che ha messo in mostra la voce straordinariamente versatile, affascinante ed avvolgente di Lily Fontaine. R&B, a seguire è un altro colpo sferrato nella giusta direzione, testimonianza evidente dell’humus post punk del quale si è nutrita inizialmente la band che oggi si colloca saldamente nella premier league del nuovo panorama musicale inglese. Ma la musica del gruppo è davvero tanto e molto altro. I quattro, a cui si aggiunge sul palco la loro violoncellista personale quale quinto membro, fluttuano tra generi, sperimentando sonorità con estro, ritmo e intensità,
mescolando art pop, liquido postpunk e narco rock con fare disinvolto e risoluto. La formula è sviluppata attorno ad un sound intimamente chitarristico, condensato con spiccata varietà stilistica che vive e si alimenta con stacchi melodici assai ricercati, sottolineati da tastiere magnetiche e suggestive aperture di violoncello. Le canzoni si susseguono veloci creando un mood ipnotico e catartico, conducendo il pubblico in un viaggio che si snoda lungo tortuosi sentieri dove il dialogo serrato tra batteria, chitarra, sintetizzatore e voce diviene via via sempre più travolgente. Inevitabilmente gli applausi si fanno sempre più forti creando istantanea sintonia tra gruppo coinvolto e pubblico partecipe.
Sul palco regna pura ed assoluta alchimia tra i musicisti, ad ogni membro viene dato il giusto spazio. Dalla sensuale presenza scenica della cantante/chitarrista/synth Lily Fontaine, alla fluidità del bassista
Nicholas Eden, dall’estro del chitarrista Lewis Whiting alla magia stregata della violoncellista sino al travolgente drumming del batterista/tastierista Douglas Frost. I pezzi forti della serata: You blister
my paint Near daffodils, I’m not crying you’re crying, confermano la loro fluidità strumentale on stage. Il meraviglioso set si conclude sulle note nell’intensa e toccante Albert Road, una melodia elettrica in crescendo che cela qualcosa di veramente speciale. Prestissimo saranno più che
famosi.

La serata Todays del 27/8 vive di proposte differenziate ed insieme distintive. Di lì a poco infatti respiriamo un clima completamente diverso con il gruppo successivo. Resta poco o nulla nel 2024 dei Tangerine Dream di Edgar Froese anni 70/80, il gruppo è oggi ridotto a trio con Thorsten Quaeschning e Paul Frick ai sintetizzatori e Hoshiko Yamane al violino e sintetizzatore. E la musica? L’ensemble si muove libero esibendosi in una sorta di modalità strumentale space-classical. Intrecci meccanici di sequencer magnetici sotto la spinta di molteplici partiture di synth dipingono paesaggi sonori liquidi e surreali.
Siamo investiti da un incessante riverbero di flussi melodici stimolati da tastiere cicliche e seduttive capaci di rapire ed ipnotizzare. Dal vivo nonostante una presenza scenica piuttosto statica corredata da svariati effetti visivi con figure geometriche, illusioni ottiche e puro surrealismo, la band è riuscita a far viaggiare gli ascoltatori per circa sessanta minuti espansi verso spazi infiniti senza più fare ritorno. In trance as mission…..

Sono ormai le 22,40 quando la voce fascinosa di Arlo Park ci introduce al suo spettacolo dal vivo oscillante abilmente tra generi: trip-hop, funk, jazzy pop e rock. Il filo conduttore è la sua voce che
emana vibrazioni soavi creando un’atmosfera di indubbio fascino. A soli 24 anni e con due album all’attivo, la Parks, questa sera in shorts total black, dimostra di non essere solo una talentuosa cantante e cantautrice, ma anche un’artista sicura di sé, nata per calcare il palcoscenico. Linee di basso iper groovy si fondono ai ritmi avvolgenti della batteria per sorreggere i testi assai poetici che affrontano temi
affatto banali come il dolore, la malattia mentale, le storie d’amore queer e la speranza e il desiderio giovani, regalandoci un’esperienza profondamente coinvolgente. Sfoggia una sicurezza silenziosa,
interagisce con il pubblico esibendo un atteggiamento gentile e radioso, lascia trasparire una facilità di comunicazione senza pari che sembra aumentare quando canta e si muove felina sul palco accarezzando le parabole melodiche che vestono le sue incantevoli composizioni. Dai mobili fraseggi di Bruiseless, all’eleganza morbida di Caroline, attraverso l’r&b strisciante di cui è intrisa Hurt sino a Eugene che ci ricorda Arlo pesantemente influenzata da In rainbow il suo album preferito dei Radiohead è un susseguirsi di paesaggi/emozioni ininterrotti, caratterizzati da beat atmosferici, basso pulsante, chitarra
scintillante, drumming squisito e fertili tastiere. Più avanti durante Too good la Parks ci invita alla danza ed il pubblico risponde puntuale per poi congedarsi divinamente sulle note ammalianti di Softly. Arlo e la sua band hanno davvero lasciato il segno, applausi convinti, unico rammarico la presenza di un pubblico numericamente poco generoso, per il resto incanto e magia allo stato puro e once again thanks Todays.


GIANCARLO COSTAMAGNA

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