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ZU

Jhator | House Of Mythology

Quando si pensa al nome degli Zu salta subito alla mente il loro tecnico e forsennato jazzcore, pesante come un carrarmato nel pieno delle sue funzioni. La band rappresenta al meglio il Made In Italy all’estero e sono numerose le loro collaborazioni con artisti internazionali, a partire da Mike Patton, che li aveva ingaggiati per la sua label Ipecac. Un importante cambio di line-up e vicende private hanno contribuito a forgiare questo nuovo capitolo, assai diverso da quanto prodotto anche recentemente dal trio. È la House Of Mythology a pubblicare Jhator, in cui gli Zu trovano nuove espressioni in una forma artistica che diventa spirituale e poco muscolare. Le due lunghe tracce di oltre venti minuti ciascuna sono una sorta di ascesi per l’ascoltatore avvolto da sonorità mistiche che si rifanno, sin dal titolo, ad una cerimonia funebre tibetana dove il corpo del trapassato è scuoiato ed offerto in pasto agli uccelli. Le atmosfere sono sospese, dilatate, guardano oltre l’Occidente in un percorso musicale di rinascita. E la musica diventa pura comunicazione psichica ed emotiva con un risultato finale di assoluto pregio.

Gianluca Polverari

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