YOUNG THE GIANT
Young The Giant
Roadrunner
Incarnando possibilmente il lato peggiore dell’universo rock alternativo, quello politicamente corretto che si propone come compromesso tra esigenze commerciali e rigurgiti “indie”, gli Young The Giant esordiscono con un omonimo debutto destinato a cadere velocemente nel dimenticatoio nonostante una reazione tutto sommato amichevole della stampa a stelle e strisce. Si perché la lagna propinata da questo quintetto californiano etnicamente eterogeneo è un maldestro tentativo di coniugare chitarre che abbozzano attacchi distorti con una monotonia di fondo che pervade senza soluzione di continuità l’intero lavoro nonostante qualche riverbero piazzato qui e lì per rianimare le sorti di un album dall’effetto soporifero.
Alessandro Bonetti