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YOB – WIEGEDOOD

Arrivati all’ottavo capitolo con il capolavoro Our Raw Heart la formazione stoner/doom Yob di Mike Scheidt approda in Europa con un tour stellare in condiviso con i belgi Wiegedood. La diversità stilistica dei due gruppi è l’attrazione fatale di questa chicca live che non ha caso, registra il meritato sold-out nella sempre esigentissima capitale. Con i Wiegedood anche loro in tour a supporto del nuovo album, De Doden Hebben Het Goed III ci si trova catapultati in territori tipicamente black dove l’oscurità abissale si scontra con velocità inverosimili. Ma il loro suono non è solo quello di una macchina schiacciasassi, perché l’eleganza stilitistica si nota sia a livello di vocalizzi da parte del frontman Lev Seynaeve, che per gli intrecci sonori, le stratificazioni melodiche e I blastbeat irruenti. Le fievoli luci creano l’illusione di un muro impenetrabile in cui i componenti della band appaiono come delle sagome imbizzarrite. Tra le ondate infuocate di Onztieling e le mitragliate della bombastica title-track del nuovo album, il pubblico appare preda di un magnetismo irresistibile che lo trasforma in un’unica entità compatta. Alla fine di questo set memorabile, l’area merchandising dei Wiegedood è letteralmente presa d’assalto.

L’atmosfera cambia radicalmente con l’arrivo sul palco degli headliner: ai piedi di Scheidt ci sono una miriade di pedali e sin dalle prime note di Ablaze risaltano

perfezione sonora e volumi incredibili.

I vocalizzi del nostro sono taglienti e robusti e si inseriscono alla perfezione tra i sentieri tormentati e rovinosi di The Lie That Is Sin e di Grasping Air. Tra il fumo che avanza e le luci ad intermittenza costante, questo set mozzafiato procede verso la vetta con una versione sublime della finale Breathing From The Shallows.

Wiegedood e Yob si sono rivelati una combinazione vincente.

Fabiola Santini (testo e foto)

Londra | The Garage | 13 Ottobre

 

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