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YES

 

Trieste, Palasport di Chiarbola

25 Novembre


Primo aprile 1998, gli Yes suonarono a Trieste. Al momento dell’annuncio avvenuto alcuni mesi prima, si era convinti fosse una presa in giro, poiché all’epoca la città in fatto di eventi, ancora dormiva. Ora però è dal 2004 che per merito all’Associazione Musica Libera, Trieste si è affermata come città del Progressive in Europa e dopo nomi illustri provenienti non solo dall’Italia ma da tutto il globo (Gong, Caravan, Van Der Graaf Generator e i giapponesi Cichla Temensis solo per citarne alcuni), è la volta degli Yes per uno storico ritorno. La band inglese capitanata adesso dal decano bassista Squire, probabilmente non si presenta nel periodo migliore della sua storia, ma questo poco importa ai numerosi fans provenienti anche da remote località delle giovani repubbliche dell’Est Europa che si fanno sentire in tutto il loro calore. Avara è stata la scaletta composta da una dozzina di brani, ma le loro sono composizioni lunghe, delle suite in puro stile Progressive che la band ha eseguito per più di due ore senza alcuna pausa, ripercorrendo la quarantennale carriera passando inevitabilmente per l’ultimo Fly From Here dal quale sono stati pescati tre brani. La loro recente pubblicazione giunta dopo dieci anni di silenzio e realizzata con la nuova voce di Benoit David, è stata oggetto di discussioni e dubbi probabilmente perché il nuovo cantante, nonostante non sia un lattante in fatto di Yes, si ritrova ad occupare il ruolo dello storico ex Anderson.  Polemiche a parte, a fine serata nessuno è rimasto deluso e vedere padri e figli assieme o signori canuti saltare tra il pubblico significa che gli Yes, così come gli organizzatori dell’evento, hanno centrato il bersaglio anche questa volta, confermando Trieste capitale italiana del Progressive, genere musicale vecchio che non sente il peso dell’età.

 Cristiano Pellizzaro

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