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Vreid – Solefald – In Vain

Londra, The Barfly

4 Aprile

 

Full house norvegese al Barfly di Londra con tre gruppi particolarmente rappresentativi  della scena musicale  attuale di questa  parte della Scandinavia nota soprattutto  per il continuo evolversi del famigerato black metal. Ma a partire dagli In Vain, il primo gruppo di supporto ai mitici Vreid, la serata offre un intercalarsi di generi, sfaccettature e rilievi  davvero numerosi e diversi tra loro,  accomunati da un unico denominatore in comune: l’intensità  e la definizione di  note calde e passionali,  contaminate dalla voglia di fare solo gran bella musica.  Con gli In Vain,  da poco  ripresi dalle fatiche (e meritato successo) della loro performance ad noto festival norvegese Inferno,  lo show parte con il senso di libertà e spensieratezza che traspirano senza limiti. Il layering particolarmente accattivante dei vocalizzi di Sindre Nedland e di  Andreas Frigstad si alterna tra clean vocals ben costruiti e growling aggressivo. Il pubblico sembra apprezzare questo ottimo inizio,  anche se forse si risente un po’ della mancanza di un sano mosh-pit, che al Barfly è di rigore. Ma gli In Vain sono da godersi in pieno con la voglia di divertirsi,  sorseggiando una buona birra. Seguno i Solefald:  per loro questa è indubbiamente un’occasione speciale, dato che si tratta del loro primo show  londinese della loro brillante carriera, iniziata nel 1995. Il set riprende le atmosfere della Berlino negli anni d’oro, l’intro decadente e malinconica viene spezzata all’improvviso da una bombardata di accenni punk con la prima traccia del loro set, CK II Channel No.6. Cornelius Jakhelln frontman con tanto di divisa e occhialoni da aviatore si presenta pieno di carica e sete di conquista, il pubblico è indubbiamente desideroso di conoscerli meglio. Il mosh-pit  inizia a crescere, brani quali Red View e Sun I Call offrono un set brillante da assaporare in pieno.  Dopo aver lasciato un ottimo ricordo al pubblico britannico con due splendide performance al Damnation 2012 e all’Underworld,  i Vreid sono i meritatissimi headliner della serata. Sture Dingsøy frontman alla guida di questo  squadrone agguerrito  si lancia in un duello di vocalizzi brutali e intensi, trasformando tracce quali l’ultimissima Welcome Farewell e Sights Of Old in circuiti letali. Davvero ottimo il blast-beat senza tregua del batterista Jørn Holen. I Vreid non deludono mai: it’s only black and roll but we like it!

Fabiola Santini (testo e foto)

 

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