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Vision Of Disorder

Londra, The Underworld

18 Giugno

 

 

 

Dopo aver conquistato il pubblico di Download con una performance schiacciasassi, gli all American Vision Of Disorder ritornano alla grande all’Underworld di Londra.  Si respira ancora aria di festival all’aperto, è difficile lasciar andare l’umore e l’energia che accompagnano ogni anno i  tre giorni del noto festival britannico terminato da due giorni appena. Ci pensano loro, i quattro musicisti temerari originari di di NYC, a mantenere le temperature alte con il loro hardcore stagionato, ricco di riffing lanciati come lame rotanti, vocalizzi  estremi e drumming  rovinoso. La carrellata di gruppi di supporto fa partire la serata forse un po’ troppo a rilento, l’anticipazione per gli headliner distrae la folla accorsa e pronta a partire che però sembra non prestare troppa attenzione ai primi due gruppi apripista, Malevolence e Freebase. Ci pensano gli inglesi di Milton Keynes Heart Of A Coward a  rivoluzionare l’atmosfera totalmente, con il loro metal potente e calibrato davvero bene grazie al growling del frontman Jamie Graham. Ottimi anche i duelli tra i due chitarristi Carl Ayers e Steve Haycock. Gli Heart Of A Coward sono tra le nuove reclute in casa Century Media, Graham annuncia l’arrivo imminente del loro primo album con la nota  etichetta, una collezione di tracce brutali che già si preannuncia imperdibile.  Dal momento in cui Tim Williams, frontman dei Vision Of Disorder arriva in palco, i muri dell’Underworld tremano,  Set To Fail e Zone Zero vengono lanciate in una sequenza letale. I ritmi aumentano nota dopo nota come aumenta anche il fervore ormai incontrollabile grazie all’intesa con il pubblico che segue questi veterani dell’hardcore più distruttivo dal lontano 1995. Williams si getta tra i coraggiosi che non rinunciano ad abbandonare la barriera che li dovrebbe in teoria, separare dal palco. Ma già alle note di Loveless la barriera non esiste più. Nonostante il caos totale non si respira aria di violenza, al contrario: è tutta carica trasmessa quella dei Vision Of Disorder, che li accomuna agli animi più irrefrenabili. Element  accompagna il set alla fine con un encore divino. The  color and the glory: lo show di questa sera è l’ennesima conferma: i Vision Of Disorder non deludono mai.

 Fabiola Santini (testo e foto)

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