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VERDENA, 6/12 Venaria (TO)

Quarto passaggio piemontese in un anno: studiare per essere ‘i Motorpsycho italiani’ significa anche questo. Il poderoso tour de force per rendere onore al nuovo (doppio) disco Wow, aveva già visto i bergamaschi bucare l’appuntamento all’ultima edizione del Traffic Festival, causa acquazzone. Mesi dopo, alla prima data di una nuova tranche, si recupera al chiuso, tra le pareti del Teatro Concordia, in lotta contro un’acustica disastrosa. Un peccato, perché i suoni sono ormai rodati e il set potenzialmente devastante. I pezzi tratti dai dischi precedenti – su tutte una rocciosa Canos– sono quelli guadagnano di più da una formazione a quattro (comprensiva di Omid, il musicista factotum) e dal continuo avvicendarsi dei musicisti agli strumenti.

 E poi: non che da un momento all’altro siano diventati i Motley Crue, ma la band pare aver finalmente trovato il modo per ‘dare spettacolo’. Senza perdersi in chiacchiere e smancerie, sanno come farsi seguire da un pubblico anche giovanissimo, che accoglie ogni passo di scaletta calorosamente, tra applausi, urletti e uno straniante singalong sui testi di Alberto. Anche nelle dinamiche con la platea però è difficile riscontrare qualcosa di simile ai live degli altri gruppi di casa nostra: al punto che, a show concluso, riguardando all’inflazionata locuzione di cui sopra, i ‘Motorpsycho italiani’, è la seconda parte quella che saremmo tentati di correggere.

Simone Dotto

ph Federico Tisa

 

 

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