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UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA

(De rouille et d’os) 
di Jacques Audiard–  Francia 2012
 
Un regista del calibro di Jacques Audiard è una certezza, come poche nel mondo del cinema e non solo francese (il precedente “Il Profeta”  fu infatti tra i candidati tra gli Oscar stranieri nel 2010).
In ogni sua pellicola c’è una dose tale di passione, cuore, realtà, desiderio e trepidazione al punto che si esce dalla sala a dir poco provati, ma felici di aver assaporato ogni livello dei possibili stati vitali ed emozionali.
Dopo essersi occupato di reietto che diventa un mostro della criminalità dopo essere finiti dietro le sbarre per banalità (“Il Profeta”) o di un giovane che sbarca il lunario sgomberando con mezzi illeciti gli occupanti abusivi di immobili ma riscopre la vita grazie alla passione per il pianoforte (“Tutti i battiti del Mio Cuore”) è la volta di un soggetto tratto da un racconto di Craig Davidson, brillante scrittore canadese, in cui un giovane padre che si dibatte tra lavori come buttafuori, truffe  e combattimenti illegali nel sud della Francia intraprende una relazione con una bellissima donna reduce da un tragico incidente che l’ha costretta a vivere senza l’uso della gambe.
Storia a dir poco di vita vissuta e drammatica, interpretata da una stupenda Marion Cotillard, che ben alterna le sue apparizioni tra una pellicola su Edith Piaf (che le valse l’Oscar nel 2007) e una banale presenza nell’ultimo Batman, in cui riesce a rendersi perfettamente plausibile nel suo ruolo di mutilata pur essendo normodotata grazie sì ai trucchi della postproduzione ma soprattutto al suo innegabile talento, cui ben si accompagna Matthias Schoenaerts, belga, già visto anche lui in pellicole di livello, tra cui “Padre Daens” e “Bullhead”, entrambi candidati agli Oscar come miglior film straniero nel 1977 e nel 2011 rispettivamente.
Il regista ha definito il film “espressionista”, nel quale la forza delle immagini si mette al servizio del melodramma oggetto della storia, in una maniera molto diretta e quasi violenta per tutta la durata dei 120 palpitanti minuti in cui si consuma una fortissima storia di amore, solitudine e miseria.
“Un sapore di Ruggine e Ossa”, presentato all’ultimo festival di Cannes arriva finalmente in Italia, sulla scia di una serie di notevoli film d’oltralpe (“The Artist”, “Quasi Amici”, “Piccole Bugie Tra Amici”, “Cena Tra Amici” – quasi tutte discutibili traduzioni di diversi titoli originali) e si appresta ad impreziosire questa preziosa ondata. Non fate l’errore di mancare questa pellicola che si avvale anche della colonna sonora di Alexandre Desplat (che ha già firmato commenti sonori legati al cinema di spessore come nel grazioso “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson o nel favoloso “Reality” di Matteo Garrone) in cui non mancano brani di Bon Iver.
Il libro di Craig Davidson è edito in Italia da Einaudi.
Fabio Vergani
 

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