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Tristania, Sarah Jezebel Deva, Kells, Sound Storm

Londra, 17 Settembre

The Underworld

 

Dall’annuncio (lo scorso luglio) di questa unica data londinese per i Tristania, sono stati in molti a fremere nell’attesa. La band norvegese ha scelto i tre gruppi di apertura, calibrando bene (nonostante la performance di Sarah Jezebel Deva che ha lasciato a desiderare) una miscela di metal sinfonico, epico e grandioso: la serata é risultata memorabile.  I torinesi power metallers sinfonici  Sound Storm, aprono la parata con un connubio di luci e note teatricalmente inebrianti. Il frontman Philippe D’Orange conduce il suo squad e incanta il pubblico con la consapevolezza di essere all’altezza di un Luca Turrilli o di un Tony Kakko nel pieno del loro furore da palcoscenico. Seguono i francesi Kells, giovanissimi nu-metallers, con la loro eccezionalmente brava  vocalist Virg (Virginie Goncalves) che riesce perfettamente a intercambiare clean vocals e growling da capogiro creando un’atmosfera magica nell’intreccio tra il bene e il male, in sintornia con luci soffuse e al contempo penetranti. É la volta di Sarah Jezebel Deva: la ex vocalist dei Cradle Of Filth, delude con il suo approccio a dir poco troppo rigido per il pubblico di questa sera, sembra imprigionata in una torre nella quale trova uno spazio ridotto per cercare comunque di dare qualcosa. Ma questa sua austerià non funziona: i suoi saluti finali “Thank you all for coming out! And to the haters, f*** off!” mancano di tatto e non fanno neanche ridere. Ed ecco finalmente gli attesi headliner della serata: il nome Tristania sta diventando il sinonimo di gothic sinfonico. Con una carrellata di album divini nel loro repertorio e uno in arrivo il prossimo anno, si presentano fieri nella conquista dei loro fans. Il duo Kjetil Nordhus and Mariangela Demurtas (la bravissima cantante originaria di Nuoro) riproducono live la stessa tecnicità da studio, con l’aggiunta, grazie al loro innato carisma,  di sfumature calde e sipari accattivanti e dal timbro arcano. The Year Of The Rat, dal loro ultimo album Rubicon e Fate da Illumination creano un’intensa atmosfera al limite del surreale e  di unione con la band. Le chitarre in fiamme di Anders Høyvik Hidle and Gyri Smørdal Losnegaard culminano in Down. Assolutamente imperdibili, con tutta l’energia che trasmettono  in uno show unico e raro.

Fabiola Santini (testo e foto)

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