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THE SPITFIRES

Torino | Hiroshima Mon Amour | 18 dicembre

Arrivano da Watford, cittadina nei dintorni di Londra, e hanno piacevolmente stupito lo scorso 18 dicembre nell’unica data italiana organizzata all’Hiroshima Mon Amour di Torino, in occasione dei 35 anni di Piazza Statuto Mod. La scelta non poteva cadere su un gruppo più rappresentativo poiché gli Spitfires rappresentano la summa di oltre 50 anni di cultura Modernista. A cominciare dal look, Dr. Martens e Fred Perry d’ordinanza, per arrivare alla musica, che condensa le diverse sonorità che hanno attraversato questa cultura nel corso dei decenni e in particolare negli anni ’70 del Mod Revival, con i Jam a condurre la partita. Giovanissimi, come giovanissimi erano i primi Jam dell’allora ventenne Modfather Paul Weller, il loro album d’esordio Response ha la stessa grinta e forza dirompente che possedeva In The City. Suoni puliti ma allo stesso tempo energici e arrabbiati che dal vivo restano ugualmente carichi e netti. Risultato non così scontato poiché spesso album contemporanei molto rifiniti hanno dietro talmente tanto lavoro di produzione che quando si ascolta la band dal vivo ci si trova di fronte a tutt’altra situazione. Gli Spitfires invece sono duri e puri. Presenza scenica imponente che, nonostante la formazione a tre per mancanza del tastierista, ha prodotto un impatto potente e aggressivo sul palco dell’Hiroshima. C’è infatti molta attitudine punk nella loro miscela sonora e la loro cover di Career Opportunities dei Clash fuga ogni dubbio. Quel connubio tra mod e punk che era la base della musica dei Jam, omaggiati, com’è ovvio, con una cover di A Bomb in Wardour Street. Senza dimenticare un altro filone del Mod Revival come il 2 tone ska riportato alla luce da gruppi come gli Specials di cui gli Spitfires hanno riproposto Little Bitch. Nei loro brani originali tutte queste influenze si fondono brillantemente per creare una proposta musicale molto interessante e di qualità.

Gli Spitfires hanno annunciato quattro nuove date in Italia nel mese di marzo 2016 (Pordenone, Perugia, Bologna e Firenze). Da non perdere.

Rossana Morriello

 

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