THE DARKNESS

17 Ottobre 2025

Orion – Roma

Foto di Sabrina Vani

A vent’anni dal loro esordio, i The Darkness continuano a dimostrare che l’ironia e la teatralità possono convivere con una solida credibilità rock. All’Orion, davanti a una sala sold out, la band ha costruito uno show energico e privo di autocelebrazione, ma denso di mestiere.

Justin Hawkins resta un frontman magnetico: voce impeccabile, presenza scenica istrionica, e quell’humour britannico che riesce a sdrammatizzare anche i momenti più intensi. La scaletta ha intrecciato i classici I Believe in a Thing Called Love, Love Is Only a Feeling, con i brani più recenti da Dreams On Toast, mantenendo un ritmo serrato e una coerenza sonora perfetti.

Il momento più sorprendente è arrivato nel cuore del set, quando la band ha abbandonato la scaletta per una serie di cover improvvisate, citazioni assurde e riff trasformati in gag musicali immettendo un flusso di nonsense controllato. È stato un episodio di pura performance viva, un gioco di spontaneità che ha catturato il senso profondo del loro spirito: divertirsi senza perdere il controllo del suono e senza diventare parodia. È anche il punto in cui il pubblico capisce che sta assistendo a qualcosa di irripetibile, ed è per questo che per fortuna esistono gli spettacoli dal vivo.

La chiusura, con l’encore cantato all’unisono da pubblico e band, ha sigillato un concerto compatto, diretto e ancora capace di sorprendere. I The Darkness non hanno bisogno di inseguire la nostalgia: la maneggiano con intelligenza, trasformandola in una celebrazione autentica del rock come linguaggio vitale, dimostrando di saper stare ancora sul palco con autenticità, e trasformando ogni concerto in un atto di presenza, ironico e vitale.

In apertura: le irlandesi Dea Matrona, con aria da fatine un po’ hippie ma anche punk, groove deciso e voci in perfetta armonia, hanno dato vita a un set è breve ma incisivo, preparando perfettamente il terreno per ciò che poi è stato l’atto principale della serata.