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STEVE REICH | Venezia

La musica contemporanea ha sempre creato una certa soggezione in chi non la frequenta con assiduità e una rappresentazione del genere non poteva che avere questi presupposti. Ma dopo averlo visto ed ascoltato durante l’incontro pomeridiano, si fatica ad entrare in modalità ‘colta’. Il punto è che l’eterno giovane compositore che indossa il classico cappellino da yankee è una persona carica di ironia e semplicità disarmanti. Seduto di fronte all’ascoltatore attento c’è parte dell’innovazione sonora del nostro tempo ma la cattedra dalla quale Steve Reich dovrebbe  impartire insegnamento non esiste, è tutta racchiusa in un sorriso e nel gesto che fa accendendo un lettore cd. Al Teatro alle Tese dell’Arsenale di Venezia si celebra il maestro con il Leone d’Oro alla carriera e con due  sue composizioni eseguite dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari diretta da Jonathan Stockhammer, strana creatura uscita da una rappresentazione shakespeariana e non un direttore d’orchestra. Sembra ballare mentre entra in scena di corsa, salta e si arrampica lungo i palchetti stringendo mani e salutando ad uno ad uno tutti gli orchestrali. Primo segno che destabilizza l’ascoltatore non assiduo di cui prima. Parte la musica: Triple Quartet, composizione per tre quartetti d’archi del 1988, crea un istante di sospensione per poi investire con irruenza il pubblico presente. Una sorta di cerimonia ipnotica che parte dalla scomposizione del suono per acquistare man mano corposità e una sorta di melodia apparentemente impossibile. City Life, del 1995, vuole ricordare il primo attentato alle Torri del 1993 ed è altresì omaggio a New York, metropoli per antonomasia. Una composizione che per certi versi destabilizza chi è abituato all’uso dei campionamenti. L’orecchio da sempre immerso nell’elettronica ‘popolare’ percepisce delle stonature che ovviamente tali non sono. City Life è la celebrazione di un frammento di storia visto da chi può dire di averla vissuta. Rappresenta il coraggio, cambiando schemi compositivi che rendevano e tutt’ora rendono aliena una musica che molti definiscono inascoltabile. In fin dei conti il mondo della musica contemporanea e quello descritto su queste pagine hanno delle affinità, appartengono a coloro che non sanno e non possono rinunciare alla ricerca e all’innovazione.

BIENNALE MUSICA | Steve Reich | Leone d’Oro alla carriera | Teatro Alle Tese | Arsenale di Venezia | Settembre 2014

Mirco Salvadori

Ph La Biennale Musica 2014, Akiko Miyake

Foto-Credit-@La-Biennale-Musica-2014-Akiko-Miyake

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