
SOEN A BOLOGNA
SOEN
+ Molybaron + Terra
Bologna 30 Settembre 2023
I Soen avevano in programma una sola data nel nostro paese per questo tour europeo, ma i biglietti sono andati presto esauriti, così il gruppo ha aggiunto due date, una notizia che ha messo di buon umore tutti, ed è stato bello vedere un pubblico tanto eterogeneo composto in buona parte da giovani in fila per il concerto. L’onere dell’apertura è toccato ai romani Terra, una band di cui non avevo notizie. Devo dire che il gruppo mi ha veramente colpito, il loro show tribale è stato molto coinvolgente e il pubblico ha risposto con grande calore ai loro brani, cosa che non succede molto spesso coi gruppi di spalla. La band è al primo album, che peraltro è stato confezionato in modo molto originale, un cd contenuto tra due tavolette di legno tenute insieme da calamite, ed è disponibile in versione elettrica e acustica. Durante la loro esibizione hanno dato l’impressione di essere un gruppo già maturo, con una più che buona intesa, e i brani che hanno presentato sono veramente interessanti.
A seguire, dopo un cambio molto rapido, sono saliti sul palco i Molybaron, gruppo francese con cantante irlandese. Il loro sound potente ai limiti del metal alternativo mescola svariate influenze, nelle melodie del cantato riconosco la matrice irlandese, c’è del groove metal ma anche quel tocco di prog che ha aperto loro le porte della prestigiosa Inside Out. La vena irish li distingue da tanti loro colleghi. Il gruppo è al terzo album e sta costruendo un marchio sempre più personale, dal vivo mi sono piaciuti. Devono però ancora scrivere il brano che li consegnerà alla storia.
Infine, ecco gli attesi Soen, una band che con una manciata di dischi si è imposta in un mercato dove è sempre più difficile emergere. Grande presenza scenica, ottima tenuta sul palco, da musicisti navigati. Il pubblico ha partecipato con grande calore, tutti cantavano i brani e la band è rimasta colpita dall’accoglienza, probabilmente non si aspettavano un simile entusiasmo. Esibizione tecnicamente impeccabile e ben orchestrata, in particolare molto bravo il bassista, che si è prodotto anche in un assolo ricco di gusto. Verso la fine, a sorpresa il cantante ha intonato Caruso di Dalla e il pubblico, invitato a partecipare, ha risposto. A parte tutti gli aspetti puramente musicali è stata l’atmosfera di festa che si respirava a rendere il concerto un evento. Poi dicono che il rock è morto…
Giancarlo Bolther