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SMITH & BURROWS

Funny Looking Angels
Play It Again Sam

Se la recensione di Funny looking Angels ruberà qualche riga in più rispetto a quelle che il progetto in sé meriterebbe, è un po’anche per inquadrare lo stato dell’arte indie (?) rock (??) ai tempi degli Editors e dei Razorlight. Che sono poi le due bande madri di (Tom) Smith e (Andy) Burrows, titolari uniti, dicono loro, da un insano amore per le carole natalizie: da questo scenario idilliaco, spalla spalla al pianoforte per tutta la Santa notte, nasce una scaletta che rimesta brani nuovi ai traditionals della musica pop(olare). Si vanno a ripescare gemme di ‘leggera’ dai repertori di Delta e Yazoo, fino a una posata versione di Wonderful Life, con un gusto da collezionisti che darebbe da pensare al Simon Reynolds di Retromania. Sempre “the same old song”, quindi, come cantano in This Ain’t New Jersey (uno dei picchi del disco), e solo l’elegante malinconia di fondo e un paio di pezzi particolarmente riusciti – annotatevi anche la Christmas Song finale, intonata con Agnes Obel – riescono ad aggirare il rischio da pacchianata pseudofolk, i lustrini e pailettes del duetto tra crooners. Ciò non di meno è il tipo di biglietto d’auguri su carta patinata che, fino a qualche decina di Natali fa, ci saremmo potuti aspettare giusto da un’accoppiata collaudata in stile Sinatra e Crosby. Ma la musica pop del nuovo millennio è già così invecchiata?

Simone Dotto

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