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SICK OF IT ALL

Londra | The Underworld | 6 Febbraio

Dal 1989, quando debuttarono con un album di cui ancora si parla, i newyorkesi Sick Of It All, capitanati dai fratelli Lou (frontman) e Pete Koller (chitarrista), sono portavoci dell’ hardcore stelle e strisce. A distanza di ben 25 anni queste vecchie glorie hanno dimostrato di non avere alcuna intenzione di gettare la spugna: 2 concerti sold-out nella capitale a supporto del loro ultimo album The Last Act Of Defiance uscito lo scorso settembre, ne sono la conferma. Questa parata, rigorosamente dedicata all’hardcore, parte con 2 band locali. Gli inglesi Pay No Respect superano la prova di band di apertura a pieni voti, le peripezie sul palco del frontman Joe Kennedy non passano inosservate, nonostante le ridottissime dell’Underworld il nostro non manca di balzare da una parte all’altra del palco come una tigre. Il sound dei Pay No Respect è carico di ritmi incessanti ed estremi che ricordano gli Hatebreed degli esordi, forse con qualche marcia in pìù. Seguono i connazionali Ninebar che, a primo impatto, si presentano più incattiviti e belligeranti dei predecessori, la loro attitudine scatena l’entusiasmo collettivo del pubblico. Con i Ninebar si resta sempre in territorio rigorosamente hardcore; la presenza di due frontmen, TB e Fat Tom, rende il loro set particolarmente adrenalinico. Raggiunta l’ora degli headliner è difficile contenere l’entusiasmo dei presenti, soprattutto dei coraggiosi ammassati nelle prime file. Tra stage diving e mosh-pit a turbina, il set parte in quarta con le super-fast Sound The Alarm (senza dubbio la traccia più rappresentativa di The Last Act Of Defiance) e Clobbering Time. I salti di Pete Koller sono irripetibili, sulle note di Rat Pack e Just Look Around sembra non esista più alcuna barriera tra la band e il pubblico. L’adrenalina dei Sick Of It All è contagiosa quanto basta per renderli unici la sera suguente si è replicato!

Fabiola Santini

ph Fabiola Santini

PaynoRespectrilla(1of1) soia2(1of1) Ninebar(1of1)

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