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SEEYOUSOUND 9 VINCITORI E MENZIONI SPECIALI

Griseri e Battaglini, direttore e vice di questa nona edizione del Seeyousound International Music Film Festival, non possono essere che soddisfatti. Una settimana fitta di appuntamenti – aperta il 24 febbraio e chiusa il 2 marzo – in cui 79 lavori di ogni taglio si sono affiancati a ben 11 concerti dal vivo, una mostra d’arte, un’importante collaborazione con il Museo del Cinema di Torino e svariati DJ set. Una gemma per la capitale sabauda, che dimostra allo stesso tempo di non essere solo punto nevralgico per il cinema, ma anche terreno fertile per una scena musicale dura a morire.
Di seguito i vincitori delle categorie in concorso.

PREMIO VECOSELL – miglior mideoclip piemontese: Sirene e Pirati di Simone Coppola, Luca Giraudo, Marcello Maida, Filippo Scimone (musiche di Tamango), “per l’attenzione ai dettagli e alla fotografia, la regia da manuale e una notevole narrazione, che gli danno un respiro internazionale pur essendo girato a Levanzo (Trapani)”.

FREQUENCIES – concorso sonorizzazioni originali: Francesca Fabrizi per la sonorizzazione di 天使のたまご (Tenshi no Tamago) di Mamoru Oshii, “per la coerenza nell’approccio non privo di rischi, è riuscita a dare una cadenza ad una sequenza visiva suggestiva ma statica, mantenendo un equilibrio nella struttura compositiva” (giuria: Sara Berts, Nick Foglia, Domenico Sciajno).

SOUNDIES – concorso videoclip: vincitore – June di YANA (regia: Magdalena Zielińska), “per il modo in cui la regista restituisce l’esperienza sensoriale della protagonista con sensibile approccio visivo, attraverso un flusso di immagini semplici e intense: un equilibrio tra intimità e universalità che empatizza con lo spettatore” ; menzioni speciali – 20/20 di RIMON (regia: BLEUNUIT) e D’ici là di Flavien Berger (regia: Robin Lachenal), “per la capacità di combinare l’aspetto tecnico e poetico in modo maturo ed espressivo” (giuria: Gianluca Iadema, Luca Pacilio, Rebecca Salvadori).

7INCH – concorso cortometraggi: vincitore – The Delay (regia: Mattia Napoli), “per la capacità di usare il suono come un personaggio rendendolo in un certo senso visivo e per l’originalità con cui racconta la sensazione di essere fuori sync così presente nella nostra società contemporanea”; menzione speciale – Lori – Melancholy of My Mother’s Lullabies (regia: Abinash Bikram Shah), “per la densa e stratificata capacità di restituire una tra le tante realtà  femminili odierne, attraverso  la sapiente orchestrazione del canto popolare nelle sue più vaste connotazioni universali. Un ritratto sonoro in cui possiamo riconoscere tutti la nostra comune umanità, distanziarcene e interrogarla” (giuria: Elena Beatrice, Claudia Soranzo, Marco Wagenaar).

LONG PLAY FEATURE – concorso lungometraggi di finzione: vincitore – Country Gold (regia: Mickey Reece), “un film che mette prepotentemente il “mondo musica” al centro della sceneggiatura, girato magistralmente con un bianco e nero spesso straniante ma di enorme gusto, recitato benissimo, dove non ci sono eroi e non c’è retorica. C’è molta malinconia, e molta verità”; menzione speciale – Sonne (regia: Kurdwin Ayub), “un progetto coraggioso, vivo, intimo, sicuramente low budget ma capace di raccontare un affresco autentico del qui & ora” (giuria: Alioscia Bisceglia, Giulia Cavaliere, Damir Ivic).

PREMIO TORINOSETTE MIGLIOR FILM: The Ordinaries (regia: Sophie Linnenbaum), “raffinato ed originale film allegorico, ricco di riferimenti, al contempo divertente e commovente, che, attraverso la rappresentazione del cinema come specchio della società e spaziando brillantemente da un genere cinematografico all’altro, denuncia con particolare efficacia ogni forma di esclusione o discriminazione” (giuria: Valentina Gonella, Marco Nicolai, Patrizia Silvestri).

LONG PLAY DOC – concorso documentari: vincitore – What You Could Not Visualise (regia: Marco Porsia), perchè “i Rema-Rema sono stati (o sono ancora?) la band “no future” per eccellenza. Marco Porsia racconta la loro storia con uno stile potente privo di qualunque nostalgia, che anzi catapulta nel futuro lo spirito della loro musica e dell’epoca che l’ha generata. Alla stregua del post-punk, What You Could Not Visualise prende le mosse da un materiale molto essenziale, scava nella sporcizia (sicuramente in eventi, personaggi e suoni oscuri), si interfaccia con alcune delle band meno inclini al compromesso, ma non per questo meno influenti (dai Throbbing Gristle ai Cabaret Voltaire), per ri/costruire una vicenda, sia cerebrale che fisica, mai raccontata prima. I Rema-Rema sembrano pronti ad esplodere oggi, al pari di 43 anni fa. Un film di totale ispirazione per tutte le generazioni”; menzione speciale – Karaoke Paradise (regia: Einari Paakkanen), “che sviluppa un racconto inaspettato e commovente sul potere terapeutico della musica, di qualsiasi musica! Magistralmente girato, il film non vede protagonista alcuna star musicale, ma piuttosto esalta il profondo valore sociale dell’aggregazione e della sconfitta della solitudine attraverso la musica. Non è mai stato così vero che la musica può letteralmente salvare la vita. E così pure il karaoke” (giuria: Cristian Busuioc, Chiara Colli, Guido Harari).

Marco Porsia ph Simone Cagnazzo

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