Reverend and the Makers
@Reverend_Makers
Cooking Viinyl
Ebbene sì, leggete bene. Un tweet per titolo, a “riassumere il tempo in cui viviamo, magari pure in 120 caratteri…Se degli inglesi Reverend & the Makers vi ricordate giusto per quel piccolo tormentone che fu She said she loved me, sappiate che ve li ritroverete spiaggiati con cocktail in qualche open bar in quei di Ibiza. Il processo di intamarrimento che ha portato lor signori a scrivere brani della forza di Bassline è degenerativo e irreversibile. E a poco valgono i propositi di raccontare la società dei social media e le millantate parentele con i conterranei Pulp e Arctic Monkeys. L’unica nobile discendenza possibile, a esser generosi, è quella con i Primal Scream di Screamadelica, ma vent’anni con lo stesso disco svuoterebbero qualsiasi pista.
Simone Dotto