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POLLYN

Living In Patterns

Republic Of Music

 

Che meraviglia. Synthpop, funk, new wave e down tempo con female vocal. Ora qui scomodo Morcheeba. Ora qui scomodo Portishead. Ora qui scomodo David Byrne. Come direbbe Isabella Santacroce. La band è un frizz-pop che svetta a piacere sulle colline del piacerelectronico. Anni ’70, capo che dondola. Anni ’80, piedino che svalvola. Anni ’90, braccia che si agitano. Organetti, bass lines funk e tribal ci sballottano un po’ per il mondo alla ricerca di altri punti di riferimento, quando in realtà tutto il meglio è qui e soltanto qui. Di fronte ad un immaginario palchetto senza-tempo, con luci a intermittenza color ocra e un deserto marino a fare da sfondo. Fiato agli strumenti, gloria a Pollyn e alla volontà di celebrare le ere con nonchalance

Matteo Chamey

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