
PUBLIC IMAGE LTD. A MILANO
Public Image Ltd.
30 Ottobre 2023
Magazzini Generali – Milano
Se si dovesse scegliere un solo individuo per incarnare il più autentico spirito del Punk, forse quello sarebbe John Lydon. Non solo per essere stato sul palco nelle vesti dell’iconico Johnny Rotten dei Sex Pistols che, comprensibilmente e probabilmente, ormai infastidisce lo
stesso Lydon, ma per la sua riluttanza a conformarsi a qualsiasi aspettativa imposta, soprattutto in ambito musicale, ma non solo. La sua figura è discutibile sotto ogni punto di vista, la sua musica potrebbe non essere la migliore in circolazione, ma è innegabile che continui a catturare l’attenzione del suo pubblico come nessun altro cantante, presentandosi a Milano in una forma vocale eccezionalmente raffinata e pronto a mostrare una sensibilità che si integra perfettamente, con la sua proverbiale aggressività addomesticata. Quando è salito sul palco con gli altri tre membri dei Public Image Ltd, John, ovviamente, non ha deluso queste aspettative. Con tono rassicurante e conflittuale, ha aperto il live minacciando chiunque tra il pubblico avesse osato tirare fuori il telefono per filmare il concerto, cosa che ha reiterato più volte durante lo spettacolo, sempre prodigandosi a corredare il tutto da una profusione di Fuck. Fin dall’inizio, grazie alla sua energia fragorosa e provocatoria, a tratti furiosa e spesso essenziale, lo spettacolo è stato assolutamente accattivante per i devoti della band, e probabilmente anche per chi per la prima volta si è addentrato nell’immaginario sgangherato della band. Lydon, ora 67enne, è molto più sul pezzo di quanto si possa immaginare, è nonostante una certa staticità, quasi eroica, riesce ad essere nella sua tunica gessata e ingessata, aspro e provocatorio come sempre. Con la presenza imponente di Lydon al centro del palco così dominante, sarebbe stato facile trascurare il resto della band, ma sarebbe un grave errore non considerare come tutti i membri, insieme da quando Lydon ha riformato il gruppo nel 2009, danno consistenza e continuità partecipando in maniera incisiva alla buona riuscita del live, brillantemente uniti, a volte svettanti e alla ricerca di una sintesi dei reciproci stili. La scaletta mescola una selezione di brani dal nuovo album End Of World con brani più noti del vecchio catalogo, cercando però di dare grande omogeneità al suono in modo che potesse essere pervaso dalla stessa pulsazione insistente, magnetica e vorticosa. L’interminable Albatross, con i suoi ritmi ipnotici e dub reggae di grande effetto, Being Stupid Again con la sua feroce critica sociale. This is Not a Love Song con la sua notorietà e i ritmi incalzanti e irresistibile per il pubblico. Car Chase, The Body, Warrior e Shoom, mostrano tutta l’identità dei Public Image, quell’espressione di ‘aggressività, mai
violenta, che sfocia in una rabbia genuina, che abbraccia la contestazione per una superficialità dilagante. Tutto scorre, in maniera dirompente, che si tratti di parole, di suoni o di emozioni, è un fluire tra la band e il pubblico, che giunge ad un finale lasciato nella mani di una cover di Open Up dei Leftfield, che si inserisce nell’estetica della band come se fosse scritta espressamente per loro e la chiusura con Rise, un inno al bisogno di individualismo, forse un po’ anacronistico. I PiL hanno dimostrato ancora una volta la portata della loro musica, di John Lydon e del suo coraggio nel difendere ciò in cui crede, che uno sia d’accordo o meno con lui.
Simona Ventrella / Foto: Roberto Finizio
SCALETTA
Penge
Albatross
Being Stupid
Love Song
Poptones
Death Disco
The Room I Am In
Flowers Of Romance
Memories
Car Chase
The Body
Warriors
Shoom
Encore:
Public Image
OpenUp
Rise