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PATTI SMITH

PATTI SMITH
Banga
Columbia-Sony Music

Non pubblicava album di canzoni inedite dal 2004 ma il tempo, questa volta, con lei è stato più che galantuomo: Patti Smith attraverso Banga, suo undicesimo lavoro di studio, si conferma infatti ad alti livelli artistici/qualitativi, ritrovando la sua migliore vena ispirativa. Come spesso accade quando si tratteggia l’inconfondibile musica in versi della Smith, la narrazione finisce per oscillare senza soluzione di continuità tra presente e passato, dolcemente cullata tra gesta leggendarie di eroi dei tempi antichi, ricordi di vecchi amici e personaggi letterari, attualità luttuose e melanconiche, buoni auspici per un futuro migliore.
Naturalmente Banga non fa eccezione: sulle vele di Amerigo l’ascoltatore farà rotta alla scoperta del Nuovo Mondo per poi fermarsi a riflettere su Fuji San, in memoria del popolo giapponese colpito dal terremoto e dallo tsunami; a ritmo del terzinato This Is The Girl ricorderà il talento precoce di Amy Winehouse, sentirà le parole del filosofo Seneca e quelle di Neil Young nell’unica cover (After The Gold Rush), rivivrà il “Sogno di Costantino” di Piero della Francesca in Constantine’s Dream. E poi Gogol, Il Maestro e Margherita, biglietti d’auguri Vip e altre sorprese, sulle note di un rock chitarristico d’autore firmato Tom Verlaine e registrato in quegli Electric Lady Studios che furono di Jimi Hendrix, e di Horses. Il cerchio si chiude, bentornata Patti.

 Ariel Bertoldo

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