
Oasis live 2025
Non sono un fan delle reunion. Chissà perché ci vedo sempre dietro opportunismo, calcolo commerciale, di rado un’urgenza artistica che ne legittimi le istanze. Preclusione forse, non lo nascondo. Oppure riserva nei confronti delle minestre riscaldate. In tutta onestà. Quante volte nelle dichiarazioni di ritrovarsi tutti insieme appassionatamente c’è stato il reale bisogno di riprendere le fila di un discorso interrotto, di dare ulteriore linfa a quanto già espresso in passato?
I fratelli Gallagher chiudono la loro avventura come Oasis nel 2009, dopo alcuni album di certo non memorabili.
Sono lontani i tempi degli splendori del brit pop, quando la competizione con i Blur infiammava le classifiche e si voleva vedere nella bagarre che infuriava tra le due band inglesi il rinnovarsi della contesa Beatles contro Rolling Stones.
Intanto perché nel frattempo le cose sono cambiate. Damon Albarn fa tutt’altro, i Pulp sono dispersi nell’iperspazio e gli Oasis, agonizzanti sopravvissuti di una stagione musicale oramai morta e sepolta, restano gli unici testimoni del secolo precedente, alle prese con un accanimento terapeutico nei confronti di loro stessi e performance artistiche decisamente poco ficcanti.
La domanda da porsi, a questo punto, è cosa abbiano fatto Liam e Noel nei 15 anni dopo lo scioglimento.
Beady Eye. High Flying Birds. Qualche prova solista.
Non tanto, a esseri onesti. Si sono accontentati, hanno amministrato il loro talento con uscite non disdicevoli ma di certo nemmeno memorabili.
E quindi, tutto ciò premesso, la notizia della reunion diventa in qualche modo un evento prevedibile, soprattutto alla luce del ritorno nel 2023 dei rivali storici Blur con un album, The ballad of Darren, tra i migliori della loro discografia, ben lontano dal potere essere considerato una bieca operazione di monetizzazione commerciale.
Cosa dobbiamo aspettarci quindi dai nuovi Oasis?
Per adesso un tour, ben remunerato, con voli e camerini separati, Inghilterra e Irlanda prima, resto del mondo (forse) poi.
E il tanto atteso nuovo album? Chissà. Per adesso soltanto notizie contraddittorie, tra aperture e smentite, fantomatici avvistamenti davanti a studi di registrazione e indispettiti dinieghi pronunciati dalle due principali parti in causa.
Di sicuro al momento sappiamo che i biglietti per le 17 date finora previste (tutte sold out) sono il must have degli eventi live per il 2025.
Forse non replicheranno la magia degli storici concerti a Knebworth del 1996, ma di certo saranno un’occasione ghiotta per i vecchi fans e per chi dal vivo non li è mai riusciti a vedere.
Basterà per ricrearne il mito?
Ai posteri, come sempre, l’ardua sentenza. Alessandro Berselli