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Nordjevel

Hecate Enthroned – Ethereal – Eastern Front

Londra | Boston Music Room | 21 aprile

Dalle ceneri di un ramo dei Ragnarok (DezeptiCunt, basso), Echoes of Sanity (Nord, chitarra) con l’aggiunta di Fredrik Widigs dei Marduk alla batteria nascono nel 2015 i Nordjevel, che si confermano, con l’uscita del loro self-titled, una delle realtà di black metal norvegesi più prestigiose del momento.   Dalla loro memorabile performance all’edizione 2016 di Inferno, i nostri sono stati gettonatissimi tra i circuiti live internazionali e finalmente approdano nel Regno Unito con una carrellata di band di supporto rigorosamente anglosassoni, a partire dagli Eastern Front. La formazione black ha alla spalle una carriera solida, sia dal punto di vista discografico sia live e ripropongono un sound ricco di riferimenti bellicosi assestando colpi di drumming furioso con degli spaccati di chitarra sulfurei. Si nota un cambiamento di line-up con la presenza di Marder che si dimostra una front-woman capace di smuovere il pubblico con il suo impeto contagioso. La band che segue, dall’uscita del primo album Opus Aethereum, ha acquisito un numero di fan in costante ascesa: si tratta degli Ethereal, già noti per il loro ruolo di band di supporto al memorabile tour dei Marduk con i Belphegor del 2015 (https://www.rockerilla.com/marduk-belphegor/). Il loro sound tipicamente black di base acquista un senso epico e orchestrale nel corso della scaletta grazie a scariche di riff gelidi e oscuri sparati senza remore dal chitarrista M-Inan. Nonostante alla formazione manchi uno dei due chitarristi il sound non ne risente, gli spessori e le insenature complesse non mancano, come non scarseggiano gli assalti vocali del fontman Naut nel ruolo di gran cerimoniere. Il set si evolve in meandri molto avvincenti, tra passaggi lenti e cadenzati ed esplosioni di follia e rabbia controllata. Gli Ethereal si fanno decisamente notare in questa loro prova live e dimostrano di essere pronti per il loro prossimo capitolo discografico e consapevoli delle proprie capacità. Il gruppo che segue, gli Hecate Enthroned, pur iniziando   bene, si perde in un set ripetitivo. I vocalizzi del frontman Joe Stamps offrono un cantato ben scandito ma è il sound che non ha appiglio, nonostante sia complesso e con sfumature primitive. Con un bell’assolo centrale in apertura all’intro funerea e belligerante i Nordjevel lanciano al pubblico un sano black sanguigno, ricco di blast-beat incessanti che non rallentano per tutta la durata del set. Il frontman e chitarrista Nord si scaglia contro il pubblico come una bestia inferocita in preda alla follia dei suoi riff sparati a mille e senza un minimo di esitazione, come vuole la tradizione black. The Funeral Smell e Djevelen I Nord rappresentano i due apici raggiunti da questa carrellata di colate laviche inarrestabili. A grande sorpresa Nord invita Naut degli Ethereal ad accompagnarlo in una versione esplosiva di Raining Blood degli Slayer. Un set esclusivo che poteva durare molto di più: per i Nordjevel questo è solo l’inizio, ritorneranno in UK per la prossima edizione di Bloodstock e saranno in Italia per la prima edizione di un festival che sta attirando l’attenzione, il Colony Open Air che si terrà a Castrezzato (Bs) a luglio. Oltre ai Nordjevel, ci saranno band del calibro dei Marduk, Death Angel, Morbid Angel e Belphegor.

Fabiola Santini (testo e foto)

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