MARCHE DOC
Esistono dei cicli musicali in Italia in cui c’è una particolare regione che sembra maggiormente ispirata grazie ad una serie di gruppi che, pur non rappresentando una scena, a loro modo attirano l’attenzione verso un determinato luogo per la contemporanea pubblicazione e bontà di alcune proposte. Chi ha buona memoria ricorderà come la Sicilia, e soprattutto Catania, fu l’epicentro, negli anni ‘90, di un sound noise post-rock figlio di Chicago e degli Shellac. Oppure, pensando al nuovo millennio, il Veneto sfornò una serie di nomi che presentarono la regione come fulcro di un sound teso, violento, cupo, vibrante, facendolo definire come la colonna sonora del “Nord-Est malato”.
Da qualche anno a questa parte i radar hanno spostato però le antenne verso le Marche, regione spesso poco considerata a dispetto di bellezze naturalistiche mozzafiato, città e paesi molto caratteristici e una storia importante. Questo è un luogo che raramente viene citato nelle cronache per fatti di “nera” o per qualche evento di particolare rilievo anche se qui le iniziative non mancano come la fortunata edizione del festival rock’n’roll anni ‘50 Summer Jamboree di Senigallia, sempre più affollato da un pubblico colorato ed eterogeneo.
Le Marche sono una terra di spiagge e di dolci colline, patria del tormentato Leopardi quanto culla della star hip hop Fabri Fibra, passando per il tagliatore di teste Mastro Titta e il celebre papa Pio IX, ma soprattutto è terra di una nuova schiera di band che stanno realmente producendo dischi stimolanti e personali, un po’ folli e geniali, tanto da rendere praticamente obbligatoria ed urgente una mappatura dettagliata pur senza pretesa di completezza….su Rockerilla di Dicembre Gianluca Polverare analizza una regione che attualmente sta sfornando le più interessanti proposte in ambito di noise, post-punk, art pop e industrial: le MARCHE. Band attuali, ma anche formazioni del passato degne di essere recuperate.
Nelle foto Yuppie Flu e Beatrice Antolini