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MADAUS | Anteprima Streaming

Esce il 7 gennaio ”La Macchina del Tempo’, opera prima dei Madaus di cui vi proponiamo l’ascolto in anteprima e la recensione pubblicata sul numero di Gennaio attualmente in edicola.

“Il nostro lavoro con i Madaus trae spunto da esperienze personali legate al nostro lavoro: musicoterapeuti, insegnanti di musica e operatori nel Carcere di Volterra – racconta Aurora Pacchi, voce della band.

 

MADAUS

La Macchina del Tempo

Cento Cani

Una visione caleidoscopica sul tempo e sulla natura mutevole del suo scorrere, a volte del suo arrestarsi. Sullo sfondo una città: Volterra. La cui storia, segnata dalla presenza di un ex-manicomio criminale, si riflette nell’immaginario compositivo della band a cominciare dal nome Madaus (pronuncia della parola inglese Madhouse) e dalla title-track che ha dato il la alla stesura del debut-album La Macchina del Tempo, ispirata dai graffiti che Oreste Nannetti, degente del manicomio di Volterra, incise sulle mura del padiglione Ferri dove alloggiò diversi anni. Nell’opera prima del quartetto convivono con sorprendente armonia i diversi background dei musicisti, capaci di muoversi con disinvoltura fra cantautorato dalla spiccata attitudine poetica, tradizione classica e sperimentazione. Si passa così da I Cento Cani, in cui la ciclicità del tempo è rappresentata dal rincorrersi di luna e mare, attraverso brani chiave come Il profumo Della Notte (immagine di un detenuto del carcere dell’Isola Gorgona che vede al di là del mare le luci di Livorno, la sua città), il divertissement di Temp0, un ritratto ironico del tentativo di nascondere i segni del tempo e Io Non So, sulla difficoltà di vivere in un tempo che non si sente proprio. Dopo la vittoria del Premio Ciampi e gli inviti al Premio Tenco e al Premio De André ecco la prova tangibile dell’assoluta qualità del progetto. DA SCOPRIRE.

Maurizio Maschio

 

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